giovedì 29 luglio 2010

Abruzzo: non si placa la polemica sulla legge confidi approvata ieri



Un gruppo di confidi abruzzesi, espressione di varie sigle associative, ha espresso una critica radicale alla legge regionale in materia di confidi approvata ieri. Ecco la loro posizione riassunta in una news ASCA:
(ASCA) - L'Aquila, 28 lug - Associazioni ed organismi di categoria, in una nota congiunta, ''esprimono la massima contrarieta' al testo di legge approvato ieri dal Consiglio regionale d'Abruzzo sulla riforma dei Confidi abruzzesi in quanto, con tale testo, vengono favoriti esclusivamente 3 o 4 organismi di garanzia, discriminandone alcune decine posto che, tra l'altro, il numero di 78 realta', piu' volte affermato dal Governo regionale, non e' assolutamente esatto e va ricondotto a circa 50 Confidi''.
''Cio' premesso - si legge nella nota - la suddetta discriminazione e' da attribuirsi anche alla erogazione di contributi a fondo rischi, negati a quei piccoli ma virtuosi Confidi che invece dovrebbero essere incentivati alle fusioni ed al raggiungimento dei limiti di patrimonio che la legge stessa ha 'imposto'''.
''Peraltro - spiegano le associazioni firmatarie, tra cui Confcommercio L'Aquila, Confartigianato Avezzano, vari Confapi e Associazioni di credito - e' stato altresi' eliminato dal testo approvato in IV Commissione consiliare l'incentivo di euro 20.000 previsto per il ristoro delle spese inerenti le fusioni''. Gli organismi di cui sopra, che rappresentano una base associativa di circa 30.000 imprese, hanno deciso concordemente ''di impugnare la legge a tutti i livelli consentiti [...].
Ricordo che il testo della legge è consultabile qui.

Luca

9 commenti:

  1. Non 78 ma 50! Pochini per una regione come l'Abruzzo. :-)
    Quindi non incentivare le fusioni, forse non è la cosa migliore.

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  2. Per essere precisi all'elenco tenuto da Bankit ne enumera 59 di iscritti ad oggi, che comunque per una regione come l'Abruzzo (o Abruzzi?, tale è la dicitura sul sito di bankit; aiuto amici abruzzesi!) sono tanti, anzi troppi. Si arrabbino pure i piccoli (o i grossi senza fondo antiusura), e si facciano tutte le cause necessarie e le verifiche di costituzionalità della legge, gli avvocati devono pure lavorare. Ma lo "zeitgeist" soffia verso le aggregazioni, verso confidi più grandi, più efficienti e più capaci di assolvere al loro compito. Chi vuole restare indietro lo faccia pure, a giocare i propri piccoli interessi di parte: rimarrà fuori dalla storia (con la s minuscola, non montiamoci la testa).

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  3. Gestire un Confidi è un affare se si riesce ad intercettare una parte degli aiuti pubblici destinati alle imprese. Ecco perché le aggregazioni dispiacciono!

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  4. Vi è un'ulteriore considerazione da fare: oggi è stata convertita definitivamente in legge la manovra economica di Tremonti che produrrà anche dei tagli sui finanziamenti pubblici ai confidi.
    In una regione come l'Abruzzo, e non solo l'Abruzzo', con un deficit alto e un piano di rientro concordato, dal 2011 di soldini per alimentare sia i fondi rischi dei confidi, sia l'ineligibile fondo regionale per la concessione di cogaranzie e di controgaranzie ce ne saranno pochini.

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  5. Come ha dichiarato l'assessore per il 2011 non c'è un euro....... Solo i Fondi Fas sono disponibili se non vengono fagocitati dal buco della sanità.

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  6. Tutti contro la Legge Regionale dell'Abruzzo per i nostri cari Confidi o c'è qualcuno che vi vede qualcosa di buono? Forse la cosa migliore per poter dare una valutazione è inserire un link a o rintracciare la legge stessa.

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  7. Ecco il testo approvato dal Consiglio Regionale
    http://www.consiglio.regione.abruzzo.it/affassweb/IX_Legislatura/leggi/2010/v047_03.asp

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  8. Ci sarebbe da discutere per ore intere comincio con una piccolissima osservazione e una domanda: a) art. 4 comma 4 così come è scritto i contributi ad incremento dei fondi rischi non potranno far parte del PV di un Confidi 107;
    b) secondo Voi la competetenza territoriale può essere solo regionale o anche nazionale? art. 2 comma g.

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