giovedì 1 luglio 2010

Scade senza scossoni il prestito a 12 mesi BCE da 442 miliardi



Come riferisce Bloomberg, oggi scade il prestito a 12 mesi che la BCE concesse in via straordinaria (ne avevamo accennato qui). Francoforte non farà più anticipi ad un anno. Ieri sono stati richiesti 132 miliardi di euro a 3 mesi, meno di quanto il mercato si aspettava. Si dovrebbe ridurre, pertanto, il forte accumulo di riserve libere del sistema verso la BCE. In un sistema meno sommerso di liquidità in eccesso potrebbe esserci maggior reattività dei tassi interbancari. La nostra Banca Centrale non si asterrà dal sostenere il mercato con importi pressoché illimitati, sebbene per durate più brevi (oggi ad esempio sono stati immessi 111 miliardi di euro con un rifinanziamento a sei giorni).
Le banche che si indebitano al tasso refi che attualmente sta all'1% probabilmente fanno fatica a trovare controparti sull'interbancario, dove l'euribor a 3 mesi quota un più economico 0,76% (vedi articolo di Chiellino sul Sole 24 ore e l'interessante analisi di Cazzulani di Unicredit). Complessivamente la richiesta di liquidità inferiore alle attese indica una salute che migliora delle banche europee, sebbene possa essere spiegata anche dalla minor convenienza dei carry trade finanziati in euro (prendere i soldi dalle BCE all'1% e metterli in titoli di Stato dà oggi margini attesi più bassi e rischi più alti).
Le banche più esposte verso la BCE sono quelle greche, spagnole, irlandesi. Nel complesso le banche italiane fanno in ricorso limitato a queste facilities.

Luca

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