Come riferisce il Sole 24 ore, un gruppo di imprese calzaturiere della riviera del Brenta ha presentato un progetto che potrebbe rappresentare il primo esempio di contratto di rete. Questa forma di collaborazione interaziendale "allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovative e la competitività sul mercato" è stata introdotta dal decreto incentivi (Legge 9 aprile 2009, n. 33, vedi rapporto dell'UNCI). Consente alle imprese aderenti di consolidare posizioni fiscali e promuove forme di finanziamento della filiera.
Il decreto incentivi deve essere ancora corredato delle norme attuative, seguiamo però con interesse queste esperienze che potrebbero produrre risultati interessanti a prescindere fai benefici fiscali.
Luca
Sono molto interessanti le idee su nuove modalità di fare impresa e su soluzioni alternative relative al come adattarsi ai vari "climi" naizonale ed internazionale.
RispondiEliminaBen vengano dunque le reti di impresa.
Tuttavia questa idea non può restare isolata e, ad oggi, confinata alla mera area della fiscalità, in particolare agevolata.
Occorrono norme di più ampio respiro, direi di sistema. Ad esempio in materia di strutture societarie (come possono essere valutate le imprese aderenti ?) e governance (chi e come guida). Ma anche, fondamentali, in materia di procedure concorsuali: occorrono soluzioni dedicate e flessibili che diano certezza del diritto accanto a fiducia nell'attività di impresa. Forse è necessario innovare? Mi pare proprio giunto il momento.... Preferirei evitare la zona Cesarini....
Qualcuno può aiutarmi a capire il senso economico delle reti? I benefici fiscali? Che differenza c'è con i consorzi?
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