Dalla competizione all'Alleanza. Superando i vecchi steccati che in passato hanno diviso la Confcooperative, le coop bianche di matrice cattolica, da quelle rosse della Legacoop e le verdi, laiche e liberaldemocratiche, dell'Agci.
Erano anni che ad ogni assemblea veniva lanciata l'idea di superare le divisioni. Ieri è accaduto, con la nascita dell'Alleanza delle cooperative italiane, un logo con tre C, fondo blu con in mezzo i tre colori, verde, bianco e rosso, nel rispetto dell'ordine alfabetico.
«Un progetto che avrà il ruolo di rafforzare il movimento cooperativo in Italia», è stato il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
La formula è quella del "coordinamento stabile", ma l'obiettivo è molto più ambizioso: avere una rappresentanza forte per contare di più nei rapporti con le istituzioni, con le altre organizzazioni imprenditoriali, con i sindacati.
Partita la macchina, infatti, si andrà avanti, come ha annunciato Luigi Marino, presidente della Confcooperative e primo portavoce, «per ragioni storiche»: entro due anni l'Alleanza sarà replicata su tutto il paese tra le associazioni settoriali e territoriali, tenendo conto delle diverse realtà locali; poi nascerà una Federazione per arrivare entro 5 anni all'unità organica, cioè la fusione. A muovere le coop, è stata anche la nascita di Rete imprese Italia, tra artigianato e commercio, rendendo evidente che non si poteva più aspettare.
via ilsole24ore.com
Come Rete impresa Italia. Grandi potenzialità in entrambi i casi. Con un'enfasi comprensibile sulla rappresentanza e il peso politico. Auspico che sia altrettanto forte la collaborazione concreta, sul campo, tra le strutture, su progetti operativi. Già le centrali cooperative si sono unite nel progetto Cooperfidi Italia. Un bel banco di prova.
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