mercoledì 20 luglio 2011

Nasce Asscooperfidi

Claudio Grassi, direttore di Cooperfidi Trento, mi informa che ieri si è costituita Asscooperfidi, associazione tra i confidi della cooperazione che li rappresenterà in Assoconfidi, oltre a svolgere il ruolo di ente di raccordo e rappresentanza comune.

Presidente è Mauro Gori, vice-presidente Renzo Cescato. Ai 4 confidi fondatori si uniranno anche gli altri confidi della cooperazione, in tutto 8 in quanto alcuni si sono già fusi in Cooperfidi Italia (candidato all'iscrizione a 107).

6 commenti:

  1. Un primo risultato raggiunto: due poltrone in più...
    Per coordinare, ovviamente!

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  2. Le federazioni di settore dei confidi dovrebbero fondersi in una sola associazione. Al momento non siamo pronti.
    Anonimo: è lo stesso del post sulla BPG? Pronta una gazzosa con la cannuccia.

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  3. Siamo un "associazione di anonimi per caso",,,
    Le bibite vanno bene, grazie.
    Ma perchè un po' di sano sarcasmo, senza inutili garantismi, di questi tempi è così mal tollerato? E poi almeno il sarcasmo graffiasse davvero. la pelle.....
    Suvvia Luca, abbia pazienza, sono solo sfoghi contro i soliti noti....

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  4. Vuole dire ai soliti noti di lasciare il posto ad altri più all'altezza della situazione? Bisogna andare a dirglielo nelle assemblee, nei momenti di dibattito.
    Ho la sensazione che la dialettica interna nelle associazioni sia minima. Non è facile sentire qualcuno che dica "da domani si cambia, se mi votate, farò così e così per le ragioni A, B e C". Ci si scalda un po' per le elezioni come gratificazione.
    Il sarcasmo non fa male a nessuno, ma non serve. Occorre mettersi in azione.

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  5. La credibilità delle poltrone deriva dalla loro gratuità. Se tutte le associazioni, le federazioni, i tavoli di lavoro etc. costituiti in questi ultimi 3 anni hanno posti in consiglio gratuiti, nulla da dire. Bisognerebbe verificare questo. Ovvio che un piccolo rimborso spese ci sta, ma quando c'è movimento di soldi nasce l'esigenza della trasparenza. Visto che si usano soldi degli associati forse dovrebbe essere deontologicamente prevista una rendicontazione pubblica anche dei rimborsi spese.

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  6. Giusto, Gigi. Più l'eventuale beneficio personale, penso che il problema sia il rapporto costi/benefici per l'associazione.
    Io introdurrei un concetto analogo a quello in uso nella valutazione delle applicazioni informatiche: il total cost of ownership. Quanto costano agli associati gli organi di governo, i tavoli di lavoro, le convention, ecc?
    Io penso che costino troppo per quello che alla fine discutono e, soprattutto, decidono.
    Se si operasse con il focus, la concretezza e il controllo di qualità delle comunità del software open source avremmo un guadagno enorme di produttività.

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