Bartolo mi segnala una
notizia da Paesesera su misure cautelari prese dal Tribunale di Roma a seguito di attività investigative anti-riciclaggio riguardanti un confidi. Cito:
L’inchiesta prese le mosse dopo che la procura, verificato che si stava procedendo allo svuotamento della società Cogafid sollecitò al tribunale civile prima la dichiarazione dello stato prefallimentare e poi quella di fallimento per bancarotta. Uno svuotamento che stava avvenendo facendo confluire in altre società, per lo più centri estetici, somme senza causale.
Sui confidi abusivi la guardia deve rimanere alta, come metteva in guardia
Roberto Galullo.
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