Bartolo mi segnala la pubblicazione in Gazzetta ufficiale di un Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali dello scorso 6 giugno in forza del quale una quota di 10 milioni di euro della dotazione del Fondo è riservata alla concessione di cogaranzie e controgaranzie a favore dei confidi aventi sede legale nelle province con il più alto tasso di utilizzazione della cassa integrazione guadagni (elencate in allegato al testo) in relazione ad operazioni finanziarie a favore di imprese ubicate nelle medesime province.
Con questo provvedimento si dovrebbero mobilitare (con gli attuali moltiplicatori del Fondo centrale) 100 milioni di controgaranzie, che possono sostenere (se coperte per l'80% dal Fondo) 125 milioni di garanzie confidi, che con una percentuale garantita del 50% teoricamente mobilitano 250 milioni di finanziamenti. Ma a chi saranno erogati questi finanziamenti? Alle stesse imprese che ricorrono alla CIG? In tal caso una quota (contenuta) del Fondo centrale sarebbe di fatto allocata ad ammortizzatori sociali (e basta leggere il nome del Ministero proponente). Facendo l'ipotesi estrema in cui tutte le imprese in CIG facciano default, l'onere per il bilancio pubblico non sarebbe 10 milioni, ma 100 milioni più la parte dei 25 milioni garantiti dai confidi gravante sui rispettivi fondi rischi di origine pubblica), il tutto ponderato per il tasso di recupero.
Si fa quel che si può, con quel che si ha.
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