mercoledì 12 ottobre 2011

Polito: il tesoretto dimenticato degli aiuti alle imprese

L'ex direttore del "Riformista" Antonio Polito scrive oggi sul Corriere parole sante sul tesoretto dimenticato degli aiuti alle imprese. Quaranta miliardi ( di cui "soltanto" quindici vanno a Ferrovie, Anas e trasporto locale) di cui non si ha un quadro preciso.
Un tesoretto accumulato nei numerosi forzieri del Ministero dello Sviluppo economico, delle Regioni, delle Camere di commercio, delle Province, dei Comuni, delle Comunità montane, bacini imbriferi, comunità di valle.
Polito mette il dito nella piaga: queste risorse (tante!) alimentano una rete di mediazione parassitaria, drogano settori (pensiamo alle energie rinnovabili), vanno per la fetta maggiore ad una minoranza di imprese meglio attrezzate e posizionate. Sono la linfa che mantiene in vita un sistema di rappresentanza frammentato e incapace di cambiamenti di rotta, e un apparato di norme applicate nella maniera più bizantina e inefficiente. Un sacco di gente che fa cose che non servono, o che potrebbero essere fatte molto, ma molto meglio, però guai a metterlo in discussione.
Di questo reame osservo da anni la marca delle garanzie creditizie e il confinante ducato dei servizi alle imprese. Funzionano esattamente così. Malissimo, sono bloccati. E con i soldi pubblici che mancano, scivolano verso la consunzione. Senza nemmeno la forza di gridare "Aiuto!!".
E' ora di aprire le finestre e cambiare aria.

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