venerdì 21 ottobre 2011

Regioni, forte preoccupazione per taglio drastico fondo garanzia pmi

Roma, 21 ott. (Labitalia) - Le Regioni esprimono "forte preoccupazione" per il "taglio drastico delle risorse del Fondo centrale di garanzia per le pmi", deciso dal Consiglio dei ministri del 14 ottobre scorso. E' l'allarme lanciato dai governatori in una lettera inviata dal presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani.
"I tagli annunciati per il 2012, pari a 239 mln di euro, a fronte di uno stanziamento complessivo per l'anno di 545 mln di euro, mettono a serio rischio - si sottolinea nella lettera - l'operatività del Fondo. In questo modo si depotenzia uno strumento che riveste un rilievo primario per le nostre imprese, anche considerando il meccanismo moltiplicatore di risorse che e' in grado di attivare. Al riguardo, a nome delle Regioni, devo manifestare il più vivo rammarico per tali scelte, che arrivano in una fase in cui i problemi di accesso al credito rimangono tra i più rilevanti per il sistema produttivo".
Le Regioni nella lettera ricordano, infatti, che "le domande accolte dal Fondo sono raddoppiate sia tra il 2008 al 2009 (da 13.947 a 24.600) che tra il 2009 e il 2010 (da 24.600 a 50.000) e che al 30 settembre 2011 sono già 42.765". Le Regioni ritengono "fermamente che qualsiasi taglio di risorse al Fondo centrale non possa essere condiviso. In un periodo di crisi come quello attuale, significherebbe far mancare a troppe imprese uno strumento fondamentale - efficace, efficiente e sinergico - di anticiclicità rispetto alle rinnovate difficoltà finanziarie".
Tra l'altro, per i governatori, il "venir meno delle risorse finanziarie del Fondo finirà per ridurre l'operativita' dei Confidi e conseguentemente il rischio di una brusca caduta del credito che mal si concilia con qualsiasi ipotesi di sviluppo e di rilancio del nostro sistema produttivo".
via newsway.it

Le regioni avevano avviato un tavolo con i Ministeri per interventi coordinati FCG-regioni. Risultati? Un paio di documenti a circolazione riservata su possibili strutture di tranching cofinanziate. Stop. Molte regioni hanno tagliato sul sostegno ai confidi. Si sono creati fondi regionali o veicoli semi-pubblici di complesso funzionamento. Si sono promossi studi sui sistemi di garanzia regionali (media aritmetica: 1,6 per regione). Alcune amministrazioni hanno razionalizzato il sistema, o ci stanno provando, ma il passo rimane quello dei tavoli di confronto. Capisco le lamentele, ma non si è fatto nulla per preparare un rimedio, il piano B.
Il Fondo in questo marasma spiccava come raro esempio di linearità. Ma era diventato il deus ex machina di un sistema voglioso di correre ma incapace di reggersi sulle proprie gambe. I Ministeri sponsor hanno deciso di ridurre le somme prelevabili al Bancomat, per non fare la parte di Pantalone.
Se i tagli saranno confermati, non so come molti grandi confidi faranno a portare a casa il budget 2012. E' un problema serio. Sarà la volta buona per affrontarlo seriamente?

3 commenti:

  1. Le regioni fanno bene a lamentarsi con il governo. Ma pare di sentire il bue che dice cornuto all'asino. I politici regionali non sono poi diversi dai nazionali. Ci sono più consiglieri regionali che deputati e senatori insieme. Comincino con il dare l'esempio e rinunciare a metà dello stipendio a favore di un fondo regionale per il sostegno delle imprese.
    Poi, anziché ognuno fare uno studio sul mondo dei confidi regionali (ognuno per la propria regione) si consorzino. Sì, un consorzio pluriregionale che raggruppi le migliori energie, le migliori prassi, tutto quello che può essere economizzato in una scala più grande e, tenendo separati i fondi dedicati al sostegno diretto o alla garanzia, lavorino sull'efficienza dei processi di aiuto alle imprese. Riorganizzino in maniera efficiente le finanziarie regionali. Evitino le divisioni continue e si accordino per la ripresa dell'economia. Le piccole imprese sono il motore della nostra economia. Fino ad adesso di soldi ne sono arrivati troppi. Sprechi, inefficienze, incapacità, nepotismo: tutte cose che noi cittatini abbiamo pagato con tasse sempre più salate. Mi auguro che questa crisi porti ad un reale, anche se forzoso, efficientamento delle risorse (e rinnovamento della classe politica). E' nei momenti più diffici che si vedono le migliori capacità: sperando che ne sia rimasta qualcuna ai piani alti di questa povera e disgraziata Italia.

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  2. Si certamente, la soluzione ormai è "Consorzio Sempre" un'unica cosa per tutto e vedrai che effetti. L'esempio è questo mostro dell'Unione Europea l'insieme inefficiente delle diversità organizzate.

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  3. @Anonimo: Dogmaticamente sentenzi dallo schermo del tuo anonimato.
    Anziché sentenziare argomenta! Altrimenti le tue parole si perderanno nel nulla della loro inutilità.

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