Potete scaricare qui il testo dell'audizione alla Camera dei Deputati di Stefani Mieli (Direttore Centrale per l’Area Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d’Italia ) sull'attuazione in Europa delle regole di Basilea 3.
Il 20 luglio del 2011 la Commissione Europea ha adottato la proposta legislativa per recepire nell’Unione Europea le regole di Basilea 3. Sono stati presentati due distinti atti legislativi:
1) una nuova Capital Requirements Directive (la cosiddetta direttiva CRD IV), che necessiterà del consueto processo di recepimento negli ordinamenti nazionali e che contiene disposizioni in materia di autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria, libera prestazione dei servizi, cooperazione tra le Autorità di vigilanza home e host, secondo pilastro, ambito di applicazione dei requisiti, metodologie per la determinazione dei buffer di capitale;
2) una Capital Requirements Regulation (CRR), che disciplina i requisiti prudenziali che saranno direttamente applicabili alle banche e alle imprese di investimento che operano nel Mercato Unico. Si tratta dei nuovi requisiti che derivano da Basilea 3 e di quelli già in vigore, in quanto provenienti dalle direttive 2006/48 (sulle banche) e 2006/49 (sulle imprese di investimento) emesse in attuazione dell’accordo di Basilea 2.
Mieli passa in rassegna lo stato di attuazione delle principali innovazioni di Basilea 3. In merito al trattamento delle esposizioni verso Pmi. Il testo della CRR prevede che la Commissione sottoponga entro la fine del 2013 al Consiglio e al Parlamento UE un rapporto sull’impatto della nuova disciplina prudenziale sui crediti erogati dalle banche alle piccole e medie imprese. C'è la possibilità di una riduzione delle attuali ponderazioni di rischio associate alle esposizioni verso le piccole e medie imprese di circa un terzo, sulla base di evidenze empiriche fornite dall’EBA. E' l'istanza formulata dall'ABI e dalle associazioni di rappresentanza delle imprese italiane (vedi post di giugno 2011). Nell'audizione, mi sembra di aver percepito cautela nell'appoggiare incondizionatamente la suddetta richiesta: si auspica infatti che qualsiasi proposta di modifica all’attuale disciplina venga affiancata da adeguate analisi empiriche. Nei prossimi mesi la Banca d’Italia fornirà il proprio contributo analitico anche su questo fronte.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.