mercoledì 15 febbraio 2012

Sole 24 ore: testimonianze sul credit crunch

Il Sole 24 ore denuncia la stretta nell'erogazione del credito portando il racconto di numerosi imprenditori.
Anche imprese sane, con ricavi attesi documentati, faticano (secondo le testimonianze) ad ottenere fidi, o si vedono proporre operazioni denaro contro denaro nelle quali la banca è coperta al 100%. E gli spread tendono ad alzarsi. L'articolo riprende la frase provocatoria pronunciata l'anno scorso da Mario Draghi nelle sue ultime Considerazioni finali da Governatore della Banca d'Italia: «Bisogna saper fare i banchieri anche quando le cose vanno male».
Le banche sono sulla difensiva, è innegabile. Occorre però interrogarsi sulle ragioni di questa stretta. Forse è il momento di cambiare il modo di fare banca. L'appunto di Draghi andrebbe riformulato così «Bisogna saper gestire la finanza anche quando le cose vanno non si sa dove». E occorre intervenire in più punti: all'interno delle imprese (cultura finanziaria e sistemi direzionali), nel rapporto banca-impresa, nei grandi interventi pubblici di sostegno della liquidità ( rifinanziamento BCE) e di copertura del rischio (garanzia sui bond e Fondo centrale), sui modelli gestionali delle banche. Occorre un sistema di erogazione che sappia guardare in faccia i rischi, cofinanziare quelli sani, curare quelli deteriorati. Contro la prima ondata della crisi abbiamo vinto stando attaccati alle tradizioni. Adesso occorre passare al contrattacco. Ci vuole una strategia, e un rinnovato arsenale.
Non basta riaprire i rubinetti del credito.

1 commento:

  1. Caro Luca,
    dalla "trincea" non si può che confermare la difficolta' di accesso al credito che le pmi incontrano attualmente. Provando a fare una modesta analisi possiamo dire:

    1)la fiducia si alimenta di informazioni attendibili. Sono attendibili le informazioni fornite (vedi informazioni contabili ad es.)
    2) il personale bancario attuale ha scarse competenze (anche tecniche) nell'istruttoria dei fidi. Perdona la generalizzazione
    3) le (elegantemente nobilitate ed lessicalmente edulcorate) "soft information" hanno sempre meno valore: cambi generazionali, interlocutori che cambiano velocemente, standardizzazioni di processo, rischi fiscali, la mobilita' delle persone da nord a sud, da est a ovest ecc. ecc. fanno si' che le antiche "certezze" sulla solvibilita' di un prenditore, per quanto non formalizzate, siano meno stabili rispetto al passato
    4) Leggi fallimentari vigenti "favor debitoris" non aiutano.
    5) SRL semplificate a un 1 euro di capitale sociale, senza notaio... senza parole!

    ciao!
    Jaures

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