Chi ha guadagnato e chi ha perso sui mutui subprime e sulla piramide di carta che ci hanno costruito sopra? Rimane un mistero. Il mistero si infittisce alla notizia dell'asta di CDO (titoli di cartolarizzazioni basate su mutui e ABS) organizzata dalla Fed. Ne parla il Financial Times in questo articolo.
L'asta ha avuto grande successo. Si sono formate tre cordate di aspiranti bidder. Lunedì scorso si è appreso che Citigroup, Credit Suisse e Goldman Sachs hanno formulato un'offerta congiunta per il portafoglio “Maiden Lane III” della Fed di New York, acquisito nel salvataggio di AIG.
In seguito, Bank of America Merrill Lynch, Morgan Stanley e Nomura si sono accordati per fare un'offerta concorrente. Barclays e Deutsche Bank si sono presentati in coppia mercoledì.
Che cosa cercano di interessante le tre cordate concorrenti? I motivi sono diversi da caso a caso.
Le due CDO messe all'asta sono state costruite da Deutsche Bank, assicurate da AIG e hanno un valore facciale di 7,5 milioni di dollari. E' probabile che la banca tedesca detenga una parte dei titoli degli stessi veicoli CDO, mentre Barclays sarebbe la controparte degli interest rate swap incorporati nella struttura. Ci si aspetta quindi che le due banche comprino i "pacchetti" per smontarli, estinguere i loro derivati e cedere a prezzo più alto gli asset contenuti nella CDO.
Dal canto loro, Citi, Credit Suisse e Goldman sarebbero intenzionate a rivendere i titoli emessi sulla CDO ai loro clienti. Invece, Merrill, Morgan Stanley e Nomura avrebbero l'intenzione di riconfezionare i titoli CDO in strutture di secondo livello (forse CDO "al quadrato") con rating più alto (una c.d. “re-Remic” structure). Ma non erano le forme più tossiche e opache, che le prime modifiche a Basilea 2 avrebbero dovuto debellare?
Sarebbe bello che la Fed di New York facesse un rendicontino dell'affare, impegnando gli acquirenti a fare altrettanto quando piazzeranno la merce. Il primo passaggio non è difficile, il secondo è un esercizio di smoke and mirrors.
L'asta ha avuto grande successo. Si sono formate tre cordate di aspiranti bidder. Lunedì scorso si è appreso che Citigroup, Credit Suisse e Goldman Sachs hanno formulato un'offerta congiunta per il portafoglio “Maiden Lane III” della Fed di New York, acquisito nel salvataggio di AIG.
In seguito, Bank of America Merrill Lynch, Morgan Stanley e Nomura si sono accordati per fare un'offerta concorrente. Barclays e Deutsche Bank si sono presentati in coppia mercoledì.
Che cosa cercano di interessante le tre cordate concorrenti? I motivi sono diversi da caso a caso.
Le due CDO messe all'asta sono state costruite da Deutsche Bank, assicurate da AIG e hanno un valore facciale di 7,5 milioni di dollari. E' probabile che la banca tedesca detenga una parte dei titoli degli stessi veicoli CDO, mentre Barclays sarebbe la controparte degli interest rate swap incorporati nella struttura. Ci si aspetta quindi che le due banche comprino i "pacchetti" per smontarli, estinguere i loro derivati e cedere a prezzo più alto gli asset contenuti nella CDO.
Dal canto loro, Citi, Credit Suisse e Goldman sarebbero intenzionate a rivendere i titoli emessi sulla CDO ai loro clienti. Invece, Merrill, Morgan Stanley e Nomura avrebbero l'intenzione di riconfezionare i titoli CDO in strutture di secondo livello (forse CDO "al quadrato") con rating più alto (una c.d. “re-Remic” structure). Ma non erano le forme più tossiche e opache, che le prime modifiche a Basilea 2 avrebbero dovuto debellare?
Sarebbe bello che la Fed di New York facesse un rendicontino dell'affare, impegnando gli acquirenti a fare altrettanto quando piazzeranno la merce. Il primo passaggio non è difficile, il secondo è un esercizio di smoke and mirrors.
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