Ieri, come annunciavo qui, si è svolto a Bologna il seminario "Confidi in Emilia-Romagna: una scommessa vincente". Ne riferisce questa news. Gli amici che hanno partecipato hanno riportato una buona impressione. Trovate alcune relazioni (testo o slide) sul sito Unioncamere ER.
Non avendo partecipato, non commento in dettaglio gli interventi. Dai resoconti ricevo anch'io un'impressione positiva.
Ho apprezzato la proposta di un tavolo operativo che riunisce i quattro confidi 107 della Regione con la sponsorship dei due principali erogatori di risorse pubbliche, la stessa Regione e il sistema camerale dell'Emilia Romagna. Il Presidente della Giunta regionale, Vasco Errani, ha speso parole impegnative:
Le slide presentate dai direttori (quelle che ho potuto scorrere) mettono a fuoco l'evoluzione recente e la situazione in atto (Menozzi-Unifidi), la sfida dell'equilibrio tra valore creato e copertura dei costi e del rischio (Danieli-Fidindustria e Barbero-Cofiter).
Al Convegno non sono state presentate ipotesi specifiche di collaborazione tra confidi, ma penso che saranno esplorate forme di condivisione di servizi e di informazioni.
C'è molta strada da fare per passare dagli intendimenti ai risultati. Il convegno ha offerto un quadro dei problemi realistico (che può essere ulteriormente affinato), un inventario delle risorse e, soprattutto, un'ipotesi di squadra. La palla passa ai confidi 107. L'Emilia Romagna può essere un laboratorio dove si sperimentano cose esportabili altrove. C'è un nodo che non si può ignorare: la struttura del sistema di garanzia è pluralistica, e comprende anche un buon numero di confidi 106 (coprono 1,1 miliardi su 2,5 miliardi di consistenza delle garanzie a fine 2011). Il progetto che è stato delineato deve tenerne conto. Il criterio della sostenibilità e dell'efficienza dovrà suggerire le forme più adatte di collaborazione e integrazione.
Non avendo partecipato, non commento in dettaglio gli interventi. Dai resoconti ricevo anch'io un'impressione positiva.
Ho apprezzato la proposta di un tavolo operativo che riunisce i quattro confidi 107 della Regione con la sponsorship dei due principali erogatori di risorse pubbliche, la stessa Regione e il sistema camerale dell'Emilia Romagna. Il Presidente della Giunta regionale, Vasco Errani, ha speso parole impegnative:
"La scelta dei Confidi intermediari vigilati è strategica, ma occorre porsi l’obiettivo prioritario della massa critica in questo processo di costruzione. Va anche considerata l’ipotesi di intersettorialità per i Confidi, punto di riferimento per le imprese. La Regione Emilia-Romagna sta per varare una delibera di 7,5 mln per la patrimonializzazione dei Confidi. Nella triangolazione banche- istituzioni pubbliche – Banca d’Italia, è necessario trovare, in presenza di risorse limitate la giusta dinamica. La stabilizzazione delle risorse pubbliche è sfida necessaria, ma non può prescindere dalla presenza di un chiaro disegno di politica industriale nazionale."Da queste dichiarazioni, la Regione intende puntare sui confidi 107. A loro riserverà apporti patrimoniali (una misura inedita a livello locale). In cambio si aspetta più efficienza operativa e funzionalità rispetto alle politiche industriali regionali. L'apporto pubblico è una delle variabili (non la sola) di un modello operativo sostenibile. Le risorse pubbliche devono essere stabili ma non risolutive, e i confidi se le devono meritare. Obiettivi e interventi non potranno prescindere dal quadro nazionale.
Le slide presentate dai direttori (quelle che ho potuto scorrere) mettono a fuoco l'evoluzione recente e la situazione in atto (Menozzi-Unifidi), la sfida dell'equilibrio tra valore creato e copertura dei costi e del rischio (Danieli-Fidindustria e Barbero-Cofiter).
Al Convegno non sono state presentate ipotesi specifiche di collaborazione tra confidi, ma penso che saranno esplorate forme di condivisione di servizi e di informazioni.
C'è molta strada da fare per passare dagli intendimenti ai risultati. Il convegno ha offerto un quadro dei problemi realistico (che può essere ulteriormente affinato), un inventario delle risorse e, soprattutto, un'ipotesi di squadra. La palla passa ai confidi 107. L'Emilia Romagna può essere un laboratorio dove si sperimentano cose esportabili altrove. C'è un nodo che non si può ignorare: la struttura del sistema di garanzia è pluralistica, e comprende anche un buon numero di confidi 106 (coprono 1,1 miliardi su 2,5 miliardi di consistenza delle garanzie a fine 2011). Il progetto che è stato delineato deve tenerne conto. Il criterio della sostenibilità e dell'efficienza dovrà suggerire le forme più adatte di collaborazione e integrazione.
Solita minestra e nessuna soluzione!
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