L'amico Roberto Villa mi comunica che il FIAL (Fondo interconsortile dell'Artigianato Lombardo, di cui è Amministratore Unico ) ha messo a punto una convenzione-quadro intesa a regolare tutti i rapporti tra banche e confidi aderenti al FIAL, sia quelli realizzati dai confidi vigilati, sia quelli posti in essere dai confidi minori.
Da quanto mi riferisce Roberto lo schema realizzato, dopo mesi di lavoro e di confronto con le banche, si caratterizza per i seguenti aspetti, alcuni dei quali fortemente innovativi:
- è uno schema flessibile, in quanto prevede la possibilità di prestare sia garanzie a prima richiesta sia garanzie sussidiarie;
- è uno schema ampiamente condiviso, ma che comunque lascia spazio ad alcune specificità per le singole banche (ma, vale la pena sottolinearlo di nuovo, non sui punti core) che vengono regolate da appositi accordi integrativi;
- prevede obblighi informativi a carico delle banche ben circostanziati, soprattutto per quanto riguarda il cambio di stato del rapporto (da bonis a deteriorato e tra le varie categorie di deteriorato) che consentono ai confidi di disporre in tempi relativamente brevi (di norma entro 45 giorni) delle informazioni necessarie per adempiere ai propri obblighi di vigilanza e più in generale per essere tempestivamente aggiornati sull'andamento delle singole posizioni;
- stabilisce in maniera chiara e oggettivamente verificabile il momento in cui la banca può escutere il confidi;
- stabilisce in maniera chiara e oggettivamente verificabile gli importi escutibili dalla banca;
- prevede alcune importanti cause di decadenza della garanzia, qualora la banca non svolga alcune attività (ad es. se la banca non fornisce le informazioni di cui sopra entro 120 giorni dal cambio di stato del rapporto); cause di decadenza perfettamente compatibili con la normativa di vigilanza prudenziale, la quale ammette condizioni nell'ambito delle garanzie personali purché rientranti sotto il diretto controllo del soggetto che beneficia della garanzia (nella fattispecie, la banca).
La fase di negoziazione (non priva di momenti di confronto esplicito) ha dimostrato che le banche sono disponibili a innovare rispetto alle passate convenzioni, qualora venga loro spiegato quali sono gli oneri che ricadono ora sui confidi tutti e su quelli vigilati in particolare.
Nelle prossime settimane FIAL organizzerà un evento di presentazione di questa nuova Convenzione, che non mancherò di pubblicizzare su aleablog.
E' essenziale che le banche invvino le dovute segnalazioni in forma automatica con un flusso normalizzato. Non basta assolutamente la messa a disposizione di un Portale.
RispondiElimina...parliamo ancora di garanzie sussidiarie e di fondi interconsortili? Sa molto di un "ritorno al passato" sulla cui utilità, mi auguro, si possa dissentire.
RispondiEliminaSi può dissentire su tutto. Però nel caso specifico, non capisco il "ritorno al passato". I fondi interconsortili esistono (e hanno negli anni accumulato delle risorse dai confidi aderenti). Se intraprendono iniziative come questa, ritengo che spendano in maniera utile la loro dote. Le garanzie sussidiarie si fanno ancora, anzi, in certi casi sono la forma più praticabile e sostenibile dal confidi. Le famose garanzie personali eleggibili a prima richiesta si fanno soltanto (o quasi) con l'intervento del Fondo centrale.
RispondiEliminaRispetto al passato si può far meglio, ma dall'eredità del passato si deve partire.
Riprendo le ultime parole di Luca: "dall'eredità del passato si deve partire". Sono d'accordissimo! Perché buttare al vento una storia, certamente fatta anche di errori, ma costruita giorno per giorno con tanta fatica e con tanti risultati positivi. Sapio non sarà molto d'accordo, ma quante Imprese in questa storia, lunga ormai da sessant'anni, sono state aiutate, accompagnate, seguite con la passione di tante persone che, partendo dal nulla assoluto, hanno contribuito a creare un Sistema che, comunque la si pensi, ha innegabilmente dato buona prova di sé. Poi, improvvisamente, questo Sistema è stato precipitato all'interno di un mondo sconosciuto che, volenti o nolenti, ha costretto a cambiar pelle, professionalizzando le competenze, crescendo nelle dimensioni, cambiando nell'approccio verso le Imprese. Sarà stato un bene? I Confidi hanno ancora un futuro? Saranno ancora utili alle Imprese?
RispondiEliminaIl cuore mi dice di si, ma la pancia mi dice forse. Ed è su quel "forse" che si innesta la voglia di continuare, di proporre qualcosa di nuovo, a piccoli tasselli, che prendono le mosse anche da un passato che, sicuramente, non è da buttare via.
Per rispondere nel merito: lo 0,5 per mille è un obbligo di legge e raccoglie delle discrete risorse. Pensare, però, di fare attività di controgaranzia (come indicato dalla legge) con così poche risorse è pura utopia e allora si cercano soluzioni diverse per poterli utilizzare a beneficio di tutti. Il FIAL ci stà provando. Poi tutto è perfettibile e tutto è criticabile. Ci mancherebbe altro!! L'importante, nelle critiche, è che siano costruttive e non fini a se stesse.
Sapio: sono d'accordo un sistema con flussi normalizzati sarebbe eccezionale, ma oggi dobbiamo accontentarci di quello che c'è e che le banche ci mettono a disposizione. Dal mio punto di vista è già stato un successo aver ottenuto tempi certi per le comunicazioni tra banca e Confidi. Come dicevo sopra, tutto è perfettibile, ci vuole tempo e pazienza!
Leggete qui http://www.wallstreetitalia.com/article/1394688/banca-del-sud-passera-non-credo-possibile-attivita-delle-poste.aspx
RispondiEliminaMa qualcuno aveva mai creduto in quel progetto? Forse sperato!
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