L'amico Marco Barbero, DG di Cofiter, mi aveva parlato tempo fa di una piattaforma di collaborazione tra il suo confidi 107 e un gruppo di 106 operanti anch'essi nel terziario. Il progetto si è tradotto in un contratto di rete siglato il 31 luglio e reso noto nelle settimane successive. Cito dal comunicato di Cofiter:
Oggi a Bologna è stato firmato l’accordo che sancisce la nascita della prima rete di imprese tra confidi. Fautori dell’intesa sono Cofiter, intermediario vigilato, e cinque confidi emiliani del settore terziario: Finterziario Rimini, Creditcom Forlì-Cesena, Confidi per le imprese Cesena, Garcom Piacenza, e Garcom Parma.Di contratti di rete come ulteriore veicolo di integrazione soft tra confidi non ancora pronti a fondersi avevo parlato qui. L'iniziativa in realtà non sarebbe la prima: risale a giugno la stipula di un contratto di rete tra API Veneto Fidi e Artigianfidi Vicenza, di cui riferivo qui.
L’iniziativa, prima su territorio italiano, ha obiettivi mirati e concreti: concentrare risorse e competenze, dare luogo a un unico interlocutore del sistema istituzionale e bancario, creare valore per le imprese associate che operano sul territorio.
Questo, attraverso la valorizzazione del patrimonio economico e delle competenze di ciascuno, tenendo alta la focalizzazione sul presidio del rischio. Una rete dunque, per costituire un fronte comune al pericolo di assottigliamento del patrimonio legato a questo tempo di crisi prolungata e alle nuove regole introdotte da Basilea.
Priorità della rete confidi emiliana sarà quella di condividere le migliori pratiche e le risorse per un’azione di squadra che promuova e sostenga le imprese che ne fanno parte.
Si apre quindi un nuovo modo di concepire l’impresa-Confidi e la sua reale efficacia sul territorio.
Marco, che cosa aggiunge il contratto di rete alla volontà di cooperare? Quali sono ad oggi i vantaggi concreti del contratto di rete?
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