Questa news informa dell'incontro tenutosi ieri a Bari tra Regione Puglia, banche e confidi per la firma di una convenzione per dar via alle erogazioni sul Fondo rischi da 50 milioni assegnato a quattro confidi pugliesi con delibera di Giunta del 29 novembre 2012 (vedi comunicato della Regione).
La misura è un classico apporto a fondo rischi veicolato con una procedura competitiva che ha premiato i quattro maggiori confidi con sede in Puglia; Co.Fidi Puglia (unico 107 dei quattro) riceve 15.451.392 euro; a Fidindustria Puglia vanno 11.354.741 euro; Confidi Confcommercio Puglia si aggiudica 11.447.003 euro e Artigianfidi Puglia riceve 11.746.864 euro.
L'Assessore Loredana Capone motiva così la scelta di investire risorse su strutture di garanzia locali:
Non è casuale che i generosi apporti siano arrivati in una fase di consolidamento del settore confidi attorno a quattro poli principali. In precedenza la Puglia "vantava" il maggior numero di micro-confidi, anche a livello di comuni non capoluogo. Si trattava in molti casi di strutture non operative, che in molti casi hanno passato senza traumi il testimone al confidi aggregatore nel quale si sono riconosciute. E spesso al testimone erano attaccate risorse patrimoniale esuberanti rispetto ai rischi in essere.
Noto infine che il Fondo da 50 milioni è una delle "quattro mosse contro il credit crunch" che la Regione Puglia ha varato nel 2012. Le altre sono due ulteriori fondi e un accordo con l’Abi. I fondi, oltre a quello di cui sopra, sono il Fondo di controgarazia che supporta con 40 milioni di euro le garanzie prestate dai Confidi in favore delle imprese pugliesi piccolissime, piccole e medie e il “Tranched cover” che mette a disposizione delle banche 10 milioni di euro. Il protocollo con l’Abi punta invece a favorire la concessione di prestiti da parte delle banche regionali finalizzati a rafforzare il capitale circolante delle piccole e medie imprese.
Il pacchetto delle quattro mosse vale in tutto 100 milioni di euro di risorse pubbliche.
Nel panorama pugliese il credito alle imprese non è tutto rose e fiori, però ai confidi va meglio che in altre regioni per il combinato effetto di fattori di evoluzione strutturale (recupero di un "sotto-sviluppo" della garanzia in regione, aggregazione delle strutture) e di scelte di policy (canalizzazione di fondi europei).
E' merito dell'Amministrazione Vendola, e della precedente giunta Fitto? O della tecnostruttura degli assessorati competenti? Lascio il giudizio agli esperti di cose politiche pugliesi. Mi limito a notare, dall'esterno, che non si sono fatte azioni mirabolanti, ma si sono reperite e spese delle risorse (merito non scontato al Sud), queste sono state relativamente copiose, e il settore confidi ha risposto, c'è voluto qualche anno, le strutture si sono rafforzate.
C'è ancora tanta strada da fare, e le condizioni di relativo favore di cui dicevo sopra (a cominciare dai soldi pubblici) potrebbero girare storte, come nel resto d'Italia.
Ma godiamoci questa buona notizia sui confidi, rara di questi tempi.
La misura è un classico apporto a fondo rischi veicolato con una procedura competitiva che ha premiato i quattro maggiori confidi con sede in Puglia; Co.Fidi Puglia (unico 107 dei quattro) riceve 15.451.392 euro; a Fidindustria Puglia vanno 11.354.741 euro; Confidi Confcommercio Puglia si aggiudica 11.447.003 euro e Artigianfidi Puglia riceve 11.746.864 euro.
L'Assessore Loredana Capone motiva così la scelta di investire risorse su strutture di garanzia locali:
“Per sostenere l’accesso al credito – ha detto - abbiamo scelto i nostri Confidi e non il Fondo centrale di Garanzia, perché l’incentivo è sostenuto dai fondi strutturali destinati alle Regioni del Sud e noi il Sud intendiamo rafforzare”. [...] “ I Confidi – ha aggiunto – erano molti e piccoli. Noi li abbiamo aiutati ad accorparsi, così sono più forti e affidabili.Come la Puglia, altre Amministrazioni regionali hanno accordato un favor ai confidi locali unito a robuste iniezioni di risorse. Ad esempio, è la stessa politica seguita nel "mio" Trentino. In entrambi i casi hanno giovato le ricche dotazioni di risorse consentite, in Puglia, dai fondi strutturali UE e, in Trentino, dall'autonomia speciale. Non c'è stato in Puglia alcun contenzioso da parte di confidi non locali contro la politica regionale.
Non è casuale che i generosi apporti siano arrivati in una fase di consolidamento del settore confidi attorno a quattro poli principali. In precedenza la Puglia "vantava" il maggior numero di micro-confidi, anche a livello di comuni non capoluogo. Si trattava in molti casi di strutture non operative, che in molti casi hanno passato senza traumi il testimone al confidi aggregatore nel quale si sono riconosciute. E spesso al testimone erano attaccate risorse patrimoniale esuberanti rispetto ai rischi in essere.
Noto infine che il Fondo da 50 milioni è una delle "quattro mosse contro il credit crunch" che la Regione Puglia ha varato nel 2012. Le altre sono due ulteriori fondi e un accordo con l’Abi. I fondi, oltre a quello di cui sopra, sono il Fondo di controgarazia che supporta con 40 milioni di euro le garanzie prestate dai Confidi in favore delle imprese pugliesi piccolissime, piccole e medie e il “Tranched cover” che mette a disposizione delle banche 10 milioni di euro. Il protocollo con l’Abi punta invece a favorire la concessione di prestiti da parte delle banche regionali finalizzati a rafforzare il capitale circolante delle piccole e medie imprese.
Il pacchetto delle quattro mosse vale in tutto 100 milioni di euro di risorse pubbliche.
Nel panorama pugliese il credito alle imprese non è tutto rose e fiori, però ai confidi va meglio che in altre regioni per il combinato effetto di fattori di evoluzione strutturale (recupero di un "sotto-sviluppo" della garanzia in regione, aggregazione delle strutture) e di scelte di policy (canalizzazione di fondi europei).
E' merito dell'Amministrazione Vendola, e della precedente giunta Fitto? O della tecnostruttura degli assessorati competenti? Lascio il giudizio agli esperti di cose politiche pugliesi. Mi limito a notare, dall'esterno, che non si sono fatte azioni mirabolanti, ma si sono reperite e spese delle risorse (merito non scontato al Sud), queste sono state relativamente copiose, e il settore confidi ha risposto, c'è voluto qualche anno, le strutture si sono rafforzate.
C'è ancora tanta strada da fare, e le condizioni di relativo favore di cui dicevo sopra (a cominciare dai soldi pubblici) potrebbero girare storte, come nel resto d'Italia.
Ma godiamoci questa buona notizia sui confidi, rara di questi tempi.
Fitto?? sono 8 anni che c'è Vendola....
RispondiEliminac'è la Puglia migliore.....
@amico dei migliori: la capacità di fund raising dipende in buona parte da funzionari e dirigenti della regione che passano attraverso cambi di maggioranze. E in ogni caso la politica pro confidi della Regione Puglia mi sembra sensata e senza particolari coloriture politiche o tecnocratiche. Detto questo, ribadisco che non sono esperto di cose politiche pugliesi. Le mie fonti sono gli amici, che annoverano estimatori di Vendola e di Fitto.
RispondiEliminaBuonasera, avrei una curiosita': se viene rilasciata una garanzia a valere su questi fondi regionali tale garanzia puo' essere a sua volta controgarantita da MCC? Grazie
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