lunedì 25 marzo 2013

Una nota tecnica di Claudio D'Auria su perdite attese e inattese

Segnalo un breve paper scritto da Claudio D'Auria per Moderari dal titolo La gestione delle perdite attese e delle perdite inattese per gli intermediari bancari e finanziari. Claudio affronta in particolare una prassi tipica dei confidi rispetto alle azioni sociali sottoscritte dalle imprese nel momento in cui queste fanno default.
 Il paper stigmatizza che non è corretta la prassi che prevede di decurtare le perdite attese nella misura delle azioni sottoscritte in ragione del fatto che queste potranno essere, in caso di default, cancellate per esclusione del socio e quindi dedotte dalle perdite sulla pratica. Se tali azioni sono, come di fatto sono, incluse nel patrimonio di vigilanza, Tier 1, è più corretto trattarle come un presidio generale per le perdite inattese dell'intermediario, senza assorbirle nella misura del rischio di una singola esposizione. Considerarle due volte, per ridurre la perdita attesa micro e è chiaramente improprio, secondo il paper.
Sul piano concettuale il ragionamento di Claudio e corretto. Sul piano operativo, c'è un effettiva "peculiarità" del capitale sociale di una cooperativa rispetto ai requisiti del Core Tier 1. Si tratta di una questione emersa nel dibattito su Basilea III,  e non a caso le associazioni della banche cooperative (e dei confidi, vedi questa nota di AECM) hanno difeso la solidità del presidio patrimoniale dei loro rappresentati, nonostante la variabilità fisiologica o patologica (nel caso di esclusione per default considerato da Claudio). Al momento non mi viene in mente una soluzione tecnica che gestisca questa natura ibrida.

20 commenti:

  1. Molto generico e in alcune cose neanche propriamente corretto - LA SOLITA FUFFA DEI CONSULENTI. A questo punto mi chiedo perchè fa pubblicità ai consulenti sul suo blog Professore? Ancora non abbiamo capito che questi (quasi tutti) sono una piaga per noi confidi?!?!?
    la mia è una critica velata perchè trovo utile tutti i suoi post ma queste news lasciano il tempo che trovano e spero che da parte sua non ci sia malizia..

    Detto questo per carità cerchiamo di calcolare bene la perdita attesa!!

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  2. In realtà io do notizia di tutto quello che vedo pubblicato in materia di confidi. Nel caso specifico Claudio D'Auria ha sollevato un problema raccolto nella sua esperienza sul campo, penso che dobbiamo essergli grati di averlo condiviso. Poi nel merito si possono avere opinioni diverse. Se i consulenti (come è umano) trattano un aspetto e non la totalità, ben vengano interventi di completamento.
    Sui consulenti ho scritto cose di fuoco domenica in questo commento ...
    http://alea-smefin.blogspot.it/2013/03/eurofidi-venerdi-223-torino.html?showComment=1364128662109#c8451596886899053613
    ... e me ne sono un po' pentito. Prendo atto che secondo lei i consulenti sono una piaga per i confidi. C'è un rimedio; assumerli (quelli bravi).

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  3. Confesso di non essere un lettore appassionato del blog,in questi giorni l'ho fatto perchè alcuni colleghi mi hanno segnalato notizie dirette sulla mia persona.
    Ma non è questo che mi ha spinto a scrivere, traggo spunto dal commento "Anonimo" sulla professionalità dei consulenti per ribadire un cocetto a me molto caro: "le critiche si fanno a viso aperto" poi ogniuno e' libero di condividere o non condividere il contenuto del lavoro ma è veramente molto brutto criticare genericamente le persone ed è ancora più brutto farlo in modo anonimo.
    Qui mi permetto, con molta umiltà, di darLe un consiglio Prof. Erzegovesi: il blog acquisirebbe maggiore autorevolezza se ci fosse l'obbligo di rilasciare commenti firmati

    Andrea Giotti

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  4. "Ogniuno" sarebbe meglio senza la "i"....detto questo, qui non si tratta di mettere una bella firma, primo perchè nessuno potrebbe garantire sull'autenticità della stessa a meno che non usassimo una smart card: ma qual'è il fine di questo spazio? Secondo me, per discutere, e discutere in modo costruttivo, è meglio restare nell'anonimato che rende ogni uomo libero e uguale al suo prossimo e quindi scevro da costruzioni di ogni sorta. Per il resto credo che il Blog abbia già molta autorevolezza visto che Lei (Andrea Giotti) vi trova lo spunto per scriverci pur negando l'autorevolezza che sostanzialmente gli riconosce. Buona strada e buona discussione a tutti, spero ancora nell'anonimato costruttivo

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  5. @Anonimo che i consulenti siano una piaga è un'opinione sua del tutto personale. Che siano eccessivamente cari e, alcuni, non eccessivamente competenti, è un dato di fatto. Ma nessuno ci ha puntato la pistola alla tempia ... per sceglierli ed utilizzarli! Sarebbe bastato essere competenti in materia!
    @Prof. capisco il suo sfogo e, pur non condividendo appieno tutte le sue proposte, sono d'accordo con lei che molto spesso alcune buone idee vengono stravolte o addirittura non prese in considerazione per puro interesse di bottega. Ma, anche qui, di chi è la colpa? Del consulente che tira acqua al suo mulino o del confidi che non ha competenza o, peggio ancora, non vuole impegnarsi nell'affrontare i problemi?
    @Giotti, sono d'accordo con lei che sarebbe meglio, ed eticamente corretto, metterci la faccia. Già io mi vergogno ad usare uno pseudonimo ma, purtroppo, le condizioni di sudditanza dei confidi di estrazione associativa costringono ad adottare marchingegni di tal fatta. Non siamo liberi! Certo l'anonimato non può essere il mezzo per offendere od insultare, ma può essere il mezzo per esprimere idee che, vista la sudditanza di cui sopra, altrimenti rischierebbero di restare chiuse nei cassetti.
    In un recente post l'ho definita un "avventuroso avventuriero", spero di non averla offesa, non era mia intenzione ma nel caso le chiedo scusa.

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  6. Caro Direttore Giotti, il tema dell'anonimato sul blog (non solo su aleablog) è dibattuto da tempo. Penso che i social media siano per loro natura strumenti che privilegiano la libertà o facilità di espressione alla tracciabilità degli autori dei messaggi. Anche limitando sul blog i commenti a utenti registrati potrebbero scrivere persone registrate sotto pseudonimo.
    Il blog non nasce con la preoccupazione dell'autorevolezza, sebbene le mie opinioni (non sempre autorevoli) siano espresse e sottoscritte in chiaro.
    Apprezzo la sua premura verso i consulenti, ma intuisco che il suo commento sia motivato anche da qualche passaggio inopportuno o discutibile nei commenti diretti alla sua persona. Di questo mi spiace.
    Purtroppo questo eco mediatico non sempre appropriato fa parte degli inconvenienti di essere un personaggio pubblico (basta andare a vedere che cosa non si legge nelle risposte su Twitter ai profili di personaggi illustri e autorevolissimi).
    Con questo rumore di fondo passano anche informazioni che magari sarebbero più scarse o difficili da trovare. Per quanto riguarda le informazioni su Eurofidi e sui relativi commenti che scrivo personalmente, cerco di essere obiettivo, senza nascondere le mie opinioni.
    Se trova qualcosa di contestabile, visto che già mi ha fatto visita, si senta libero di obiettare, se lo ritiene.

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  7. Per entrare invece nel merito della discussione, a proposito delle quote sociali non sono molto d'accordo con dauria, in quanto il capitale sociale dei confidi è per natura variabile e quello che vale se teniamo conto delle quote sociali ai fini dell'accantonamento per quanto riguarda le posizioni deteriorate , varrebbe anche nel caso di estinzione anticipata del finanziamento, infatti in tal caso saremmo tenuti a rimborsare l'impresa in caso di recesso. Per cui io penso che bisogna tenerne conto con i dovuti accorgimenti e con uno statuto che va oin quella direzione.

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  8. Sono d'accordo con il Dr. Giotti, bisognia metterci la faccia e non solo...invito tutti gli ascoltatori del blog a cominciare da adesso e da io per primo. I miei commenti da ora saranno sempre autografati. Roberto Laido.

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  9. ... ci mancava l'inutile idiota, è arrivato alle 23:46.

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  10. Di norma e comunque in prevalenza negli Statuti le quote sociali nei Confidi in forma cooperativa non possono essere soggette a pegno.Ci sono pero' altre norme che, in caso di insolvenza del socio, non permettono la restituzione della stessa in permanenza dell'insolvenza. Quindi la quota sociale e l'insieme delle quote sociali di soci per i quali si è estinto il rapporto sociale per insolvenza, anche parziale ( saldo e stralcio ) dovranno essere allocate - qui viene il bello - dove ? Secondo me in appositi fondi di riserva o a riserva statutaria. Certo non possono rimanere nel capitale sociale ne il socio puo' pretendere di riaverle! Ironicamente sfido chiunque a citarmi senza offendere ....

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  11. @ Andrea Giotti.
    Credo che possa essere oggetto di una buona discussione.
    Potrebbe cortesemente spiegare a questa platea di anonimi la tabella a pag 109 del file pdf, che coincide con pag 99 della stampa, del bilancio-della nota integrativa-e degli allegati che avete pubblicato nel vostro sito? Come è possibile che le esposizioni fuori bilancio non abbiano rettifiche di valore ne specifiche e ne di ptf? Prevedete un recupero integrale delle posizioni o ci sfugge qualcosa dall'esposizione?

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  12. @Pirla (sic!) non penso sia un problema allocare le quote sociali stralciate in caso di insolvenza. A ben vedere, quelle risorse sono già "bruciate" dall'escussione (a meno che il confidi chieda un apporto a capitale del 20% sul garantito). Nei modelli che ho elaborato, le deducevo come se fossero un deposito cauzionale individuale. Contabilmente vanno trattati diversamente. Sostanzialmente, si stralciano, finish, kaputt. Non ci sono più.

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  13. @Roberto Laido: qui siamo a livello di militari in coda alla mensa del battaglione che si danno le sberlette sul coppino...
    Sentite scuse al bravo dott. Gaido

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  14. Caro Prof. , il sig. Laido ha espresso una sua opinione e come tale, anche se non condivisa, merita rispetto. Sono stupito che una persona della Sua cultura ed educazione si prenda gioco di un partecipante al blog. C'è forse sotto qualcosa non noto ai più'? Con grande stima , Alberto Longo.

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  15. Caro Alberto, è noto ai più che la rete pullula di fake cioè di utenti che si fanno passare per parodie di altri. Su twitter ce ne sono a schiere. Ora il sedicente dott. Laido è il fake del dott. Gaido di Eurofidi. Se lo sapeva già e mi ha fatto ripetere la storiella didascalica va bene lo stesso. Buona Pasqua

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  16. Grazie Prof., non conosco il Dott. Gaido (per Eurofidi ho sempre solo sentito parlare il Dott.Giotti) e dunque non ho collegato. Ricambio gli auguri di Buona Pasqua.

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  17. Alberto, chi lo conosce si e' molto divertito stante che pochi fake sono stati cosi azzeccati. L'aggettivo laido (e' il soprannome che gli avevano attribuito in Unionfidi) non solo e'in perfetta assonanza con il cognome ma, mi dicono, rispecchiare fedelmente la persona. Come del resto anche lo scritto con evidenti e grossolani errori. Del resto ci sta che persone in vista come il Dott. Gaido siano oggetto di attenzione da parte di coloro che trovano divertente (magari a torto) enfatizzarne i difetti.

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  18. Per non parlare della festa di famiglia, in una cornice coloratissima, che si celebra tutti gli anni a Nichelino, il Gaido Praido ...

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  19. Anonimi, conoscete il detto "il gioco è bello quando dura poco?" Vale anche il 1° aprile

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  20. Torniamo alle cose serie. Cos'è che non andrebbe bene nella nota tecnica di D'Auria?

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