Tra gli auguri natalizi, anche l'importante notizia dell'approvazione definitiva della Legge di stabilità da parte del Senato con le azioni straordinarie a favore dei confidi. Ne ho discusso molto qui nei giorni scorsi. Il primo a commentare è stato il presidente di Fedart Fidi, Fabio Petri, in questo comunicato:
“Il risultato che abbiamo conseguito è di grande importanza strategica per tutto il sistema. La Federazione, congiuntamente ad Assoconfidi, ha portato avanti con forza le istanze dei Confidi e il legislatore ha dato un segnale di attenzione al nostro mondo. La presenza nella Legge di Stabilità di una norma a tutela del settore conferma la volontà delle Istituzioni di salvaguardare la funzione caratteristica del sistema e di accrescerne la capacità di sostenere il tessuto produttivo. Questa misura si traduce in un maggior numero di imprese beneficiarie e in più consistenti volumi di garanzia. Significativa è poi la scelta di accogliere la proposta di intervento portata avanti dal Sistema, che attesta la credibilità e la valenza strategica del lavoro svolto".Precisa il direttore della Federazione, Leonardo Nafissi:
"Siamo molto soddisfatti dell’intervento che Parlamento e Governo hanno varato d’intesa, grazie alla sensibilità di molti Parlamentari e dei rappresentanti del Governo e in particolare del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio On. Giovanni Legnini, che si sono impegnati in questa complessa battaglia sulla Legge di stabilità. Alcuni fattori di criticità comunque restano e su questi vigileremo attentamente. Il rischio è infatti quello di ingessare il meccanismo di contribuzione, che significherebbe tempi più lunghi e accesso più difficoltoso ai contributi. La notifica allaAll'amico Leonardo rammento il detto "a caval donato, non si guarda in bocca", piuttosto lo si addestra a correre per portare i cavalieri al traguardo.
Commissione europea e l’autorizzazione della stessa è un percorso a nostro parere prematuro, molto complesso e dai risultati incerti. Sarebbe forse stato sufficiente dichiarare che la norma rispetta la disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato. Per le reti di Confidi, giustamente ammesse al contributo, avremmo preferito venisse applicato un criterio di selezione legato ai volumi operativi che distinguono i Confidi intermediari finanziari dagli altri, piuttosto che fissarlo a un ammontare predefinito di 150 milioni di euro, specialmente oggi che questo valore è oggetto di revisione normativa. Un appesantimento anche subordinare l’attuazione degli interventi a un decreto interministeriale e a una convenzione con il Ministero ”.
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