martedì 24 dicembre 2013

Fondo centrale di garanzia: avviata la Sezione Speciale della Regione Lazio

Il Gestore del Fondo centrale dei garanzia ha comunicato ieri l'avvio della Sezione Speciale alimentata dai contributi della Regione Lazio. Mi sembra che sia il primo caso di cofinanziamento regionale. Ecco la notizia:

E' stata emanata la Circolare n. 658/2013 con la quale il MedioCredito Centrale – Banca del Mezzogiorno, in qualità di mandataria del RTI gestore, comunica l’avvio dell‘operatività della Sezione Speciale alimentata dai contributi versati dalla Regione Lazio
La Sezione Speciale è istituita ai sensi del Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, del 26 gennaio 2012 e del successivo Accordo sottoscritto il 19 novembre 2013 da Ministero dello sviluppo economico, Ministero dell’economia e delle finanze e Regione Lazio.
L’operatività della Sezione Speciale riguarda gli interventi di Garanzia diretta e di Controgaranzia del Fondo, a favore delle PMI con sede operativa e/o legale localizzata nel territorio della Regione Lazio.
Sono ammissibili alla Sezione Speciale tutte le operazioni previste dalle Disposizioni operative in vigore, con l’eccezione delle operazioni sul capitale di rischio e di quelle relative al consolidamento delle passività a breve termine su stessa banca o gruppo bancario.
Restano ferme, infine, le percentuali massime di copertura del Fondo previste dalle medesime Disposizioni operative.
L'iniziativa rientra nel piano di razionalizzazione e potenziamento del sistema di garanzia laziale, di cui avevo parlato in questo post. La dote della nuova Sezione dovrebbe essere di 30 milioni. Ricordo che il Lazio ha appena revocato la limitazione dell'accesso a FCG alla sola controgaranzia via confidi e fondi regionali.
Penso che funzionerà come le Sezioni per l'internazionalizzazione "Confidi International" aperte in base a convenzioni con diverse Camere di commercio. Si tratta di operazioni costruite sull'impianto contrattuale e procedurale delle "normali" pratiche FCG. La convenzione con lo sponsor può introdurre dei criteri specifici di destinazione del finanziamento (qui si espungono dalle operazioni ammesse quelle sul capitale di rischio e di consolidamento su stessa banca erogante).
Come osservai per Confidi International, ci sono problemi tecnici in merito alla condivisione del rischio su queste sezioni separate (se sono piccole, scaricano sulle risorse nazionali gran parte del rischio di perdita inattesa). Se però gli esperimenti si ripetono, i meccanismi possono essere affinati, e magari si può introdurre qualche forma nuova, come la garanzia "per portafogli" (che sarebbe auspicata da alcuni confidi lombardi), con eventuale cappatura. Sarebbe utile per facilitare l'accesso delle piccole imprese in condizioni di rischio controllato (oggi sono obiettivamente penalizzate dai filtri di scoring di bilancio, a meno che possano rientrare nella modalità "microcredito" su importi limitati).
Molti (confidi) si chiedono perché far spendere risorse pubbliche locali (o comunque non nazionali) per dare alle imprese quello che già possono ottenere con le normali vie d'accesso al Fondo centrale. Meglio utilizzarle per programmi controllati e gestiti localmente.
In effetti siamo nel classico dilemma della teoria dei giochi: il singolo ente può "vincere" con strategie opportunistiche (tengo tutti i soldi locali in loco e faccio spendere soldi nazionali al Fondo per le mie imprese), oppure con strategie cooperative (cofinanzio con soldi locali gli interventi in loco del Fondo centrale, così lo promuovo presso le mie imprese, a livello nazionale il Fondo ha più risorse per crescere, e vincono tutti).
L'approccio cooperativo sia il più sensato. Chi utilizza il Fondo in modalità arraffa arraffa deve essere penalizzato.

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