Dopo aver commentato le parole del Governatore sulla bad bank di sistema, consentitemi di autocitare alcune mie idee sul tema. Un primo passaggio è tratto dalla mia audizione alla Commissione finanze del Senato sul Ddl di riforma dei confidi del luglio 2014:
Gli aiuti straordinari ai confidi avrebbero ben altra forza d’impatto se fossero parte di un più vasto piano di intervento straordinario a livello di sistema bancario sulla massa dei crediti deteriorati nei confronti delle Pmi: in concreto, tali aiuti potrebbero essere veicolati attraverso un’apposita bad bank di sistema, che potremmo denominare Agenzia per la ristrutturazione finanziaria delle Pmi, nel caso in cui si decidesse di crearla.Forse vi interesseranno di più queste altre cose che ho detto al Convegno Confires 2014 perché sono più esplicite, e soprattutto perché indicano il possibile ruolo dei confidi in questa grande partita:
Si discute da qualche mese di progetti, in collaborazione tra banche, per la gestione dei crediti deteriorati, tradotti mediaticamente nel concetto di bad bank di sistema. Nell’intervento al Convegno Assiom-Forex dell’8 febbraio 2014, il Governatore della Banca d’Italia cita gli interventi in corso presso alcune banche “volti a razionalizzare la gestione dei crediti deteriorati con la creazione di strutture dedicate in grado di aumentare l’efficienza delle procedure e la trasparenza di questi attivi”, aggiungendo “Interventi più ambiziosi, da valutare anche nella loro compatibilità con l’ordinamento europeo, non sono da escludere”. Tra le opzioni, vi è anche la cessione di esposizioni a grandi investitori esteri specializzati nella gestione di crediti problematici. Queste cessioni riguardano però, prevalentemente, esposizioni verso clientela privata (mutui casa e prestiti personali), e finanziamenti corporate di elevato importo unitario. È difficile per le banche cedere prestiti deteriorati a imprese di piccolo importo unitario, il cui valore di recupero è reso aleatorio da fattori unici (soprattutto di natura legale e comportamentale) che sono conosciuti soltanto da chi ha concesso il prestito. Di qui l’opportunità di un’iniziativa di sistema specifica per la gestione dei crediti deteriorati verso PMI che supporti l’attività svolta internamente dai gruppi bancari.
Gestione del credito deteriorato e bad bank. I confidi hanno accumulato una massa di posizioni deteriorate che ne ha depauperato il patrimonio. Per le banche alcuni confidi sono diventati loro stessi degli obbligati inadempienti. I confidi sono parte del problema, possono diventare parte della soluzione. Oggi la normalità è avere sofferenze che pesano più del 10%, crediti problematici per più del 20%. Il lavoro oggi, per le banche ma anche per i confidi, è affrontare questa normalità, così come in un ospedale si affronta un'epidemia diffusa in forma acuta. Non si aspetta che passi, con un costo terribile di vite umane. Si cerca di scoprirne la causa, si sperimentano delle cure, dei percorsi di riabilitazione, la si combatte. Come ha fatto il medico marchigiano Carlo Urbani contro la SARS, la polmonite atipica. Chiamato d’urgenza da Hanoi a visitare un paziente, ha scoperto il nuovo virus e si è reso conto della sua gravità. Ha quindi lanciato l'allarme al governo e all'Organizzazione mondiale della sanità riuscendo a convincere le autorità locali ad adoperare misure di quarantena. Il virus è stato isolato, la pandemia evitata. Ha sacrificato la sua vita affinché questo accadesse.
Mutatis mutandis, la sfida che oggi i confidi affrontano non è meno dura, meno drammatica. Quante volte siete andati a visitare un imprenditore messo alle corde dalla crisi, dedicandogli un’attenzione totale, cercando di andare alla radice del dissesto della sua attività? Conoscete un altro modo per aiutare le imprese in sofferenza, oltre a tirare per la giacca il direttore della banca per fargli autorizzare un extrafido (senza ottenerlo)? Sì, serve un impegno eroico e senza alcun tornaconto. Ma se i confidi accettano questa sfida, e la affrontano con coraggio, chi avrà il coraggio di rifiutare il sostegno, anche economico, che serve per combattere la buona battaglia?
L'ha detto bene Luigi Zingales sul Sole 24 ore due settimane fa: tutti parlano di creare una bad bank di sistema, ma non tutte le bad bank sono uguali. C'è la discarica di posizioni in perdita a spese della fiscalità generale. C'è la catena di montaggio delle azioni di recupero coattivo. C'è infine l'agenzia specializzata che aiuta banche, garanti e debitori a coordinarsi per non sprecare una fortuna in liti. Ai confidi deve interessare la bad bank del terzo tipo, un soggetto che ha una missione di interesse pubblico, quella di salvare valore d'impresa e posti di lavoro. Anche questo è un lavoro d'artista alla Morricone, questa volta con un 3% di ispirazione e un 97% di traspirazione (e tenacia).
I confidi dovrebbero sostenere con forza il progetto di un'agenzia per la ristrutturazione del debito delle piccole medie imprese. Se ci fosse un soggetto del genere, allora potremmo ben indirizzare, sulla base di piani di risanamento equi, gli interventi del Fondo per la capitalizzazione straordinaria dei confidi, previsti dalla Legge di stabilità.
A proposito di contenzioso volevo dire che c'è in Sicilia un confidi 155 comma 4 che su 2006 aziende associate ha solo 68 aziende socie in contenzioso per un totale di 1.295.000 euro tutto regolarmente onorato. Sarà forse merito del CdA e del Collegio Sindacale?
RispondiEliminaHa dimenticavo il nome del Confidi: Consorzio Multifidi
Che gioia dopo la riapertura del blog ritrovare questi commenti autocelebrativi un po' sornioni! Giá che ci siamo completiamo l'operazione di propaganda: Consorzio Multipla Confidi di Ragusa. Avevo ripreso qui un intervista dell'AD Roberto Biscotto: http://alea-smefin.blogspot.it/2013/07/da-comiso-biscotto-multipla-confidi.html
RispondiEliminaAvviso agli autocelebratori: tengo un fioretto nel fodero, quando vi affacciate qui lo sfodero e, come Cyrano, tocco
...Si Dottor Erzegovesi ha proprio ragione e devo darle atto che è da tempo che ne parla. Purtroppo invece noi Confidi sempre in balia delle Banche e delle nostre beghe interne ( divisioni tra artigiani, industriali, commercianti...ect) quando ci indicano la luna guardiamo il dito. Ma anche se riuscissimo a guardare la luna non avremmo la forza per arrivarci. Perché in effetti, ci pensi, quanto volte abbiamo parlato delle peculiarità e delle potenzialità dei Confidi? Tante, forse troppe. Cosa abbiamo risolto o quali passi avanti abbiamo fatto: nessuno!!! Un esempio su tutti per evidenziare la nostra incisività: lo scambio dei dati con il sistema bancario.
RispondiEliminaNostre carenze, forse. Una cosa è certa se non approcciamo la questione in un modo diverso e se non risolviamo il problema in fretta non potremo far altro che contare "cadaveri" ( mi passi il termine un po' bellico ) e non faremo l'unica cosa per cui siamo stati costruiti: l'interesse dei nostri soci, le PMI che tanto soffrono in questa infinita crisi.
Egregio dott. Erzegovesi,
RispondiEliminaLe scrivo solo per precisare che il commento sui dati positivi di bilancio del consorzio Multifidi da parte dell'anonimo non è nostro. E' probabile che possa essere stato fatto da qualche agente in attività finanziaria che opera nel nostro territorio e conosce bene i dati di bilancio dei confidi siciliani (il nostro bilancio, ad esempio, è pubblicamente fruibile e si può scaricare dal sito www.multifidi.it). Dal commento possiamo intuire che si tratta probabilmente di qualcuno che è rimasto deluso da altri confidi. Una delusione che nel nostro territorio abbiamo avuto modo di percepire sia direttamente che indirettamente e che ha diverse motivazioni, le più ricorrenti sono quelle sulla metodologia adottata nella gestione dei fondi rischi, dei costi per la concessione della moratoria e del pricing troppo elevato.
Da parte nostra non abbiamo bisogno di auto celebrazioni: a parlare sono numeri e fatti tutti documentabili e pubblici. Non ultimi i vari interventi che hanno avuto riscontro in autorevolissime testate giornalistiche a livello nazionale che sono disponibili sul nostro canale You Tube (https://www.youtube.com/channel/UC1DRAMY_OBRhzG5mB0UXP6A).
Le faccio i migliori auguri per la ripresa dell'attività del blog e ne approfitto per comunicarle che il dott. Biscotto ha piacere di invitarLa presso la nostra sede, se mai avesse piacere anche Lei nel caso dovesse trovarsi dalle parti della provincia di Ragusa, in modo da poterLa conoscere di persona.
Gianni Licitra
Ufficio Stampa Multifidi
Dottor Licitra ha ragione, a volte gli ammiratori sono più molesti dei detrattori! Forse non è un agente, ma un funzionario del servizio contenzioso di una banca che ha avuto problemi nell'escutere altri confidi ...
RispondiEliminaPerdoni la mia ruvidezza montanara, e ringrazi il dott. Biscotto del gentile invito, chissà che non capiti prima o poi nella vostra bellissima città