Era nell'aria: come annuncia questa news, Fideo Confcommercio Sud e Confeserfidi, hanno avviato la due diligence per fondersi dando vita a un confidi vigilato primo per dimensioni in Sicilia e tra i primi dieci a livello nazionale.
La Banca d'Italia ha visitato i due confidi 107 siciliani nell'autunno 2013 (Fideo a Palermo) e un anno dopo (Confeserfidi a Scicli). Nella prima visita la Vigilanza ha sollevato dei rilievi significativi (con irrogazione di sanzioni) sul confidi di area Confcommercio diretto dall'AD Vito Rinaudo. A Scicli l'esito è stato con luci e ombre (come ci ha raccontato l'AD Bartolo Mililli in videocollegamento): buono il voto sulla solidità patrimoniale e il controllo dei rischi, qualche preoccupazione sull'equilibrio economico in prospettiva per il calo dei volumi.
Il processo di fusione si preannuncia ricco di opportunità: c'è l'opportunità di rafforzare le strutture di governo e controllo e di assorbirne il costo su volumi operativi maggiori; le zone di di maggior penetrazione dovrebbero essere complementari (Sicilia sud-orientale per Confeserfidi, nord-orientale per Fideo); potranno sviluppare i mercati fuori regione, specie nelle regioni più trascurate del Mezzogiorno, come la Campania e la Calabria, dove Confeserfidi ha già messo piede.
Non mancheranno le sfide: le trattative per regolare gli apporti di patrimonio e di portafoglio rischi e, correlatamente, il peso nel governo saranno come sempre delicate; inoltre Fideo è legato ad una sigla associativa (Confcommercio), a differenza di Confeserfidi, che è nato in ambito Confesercenti, ma poi si è staccato, e ora aderisce a Fincredit (Confapi), mantenendo peraltro una sostanziale autonomia. Dovranno accordarsi anche su questi aspetti diplomatici.
E che cosa farà la Regione? Oltre a plaudere alla coraggiosa iniziativa di rafforzamento della struttura del sistema di garanzia, metterà anche mano al portafoglio?
Mi piacerebbe dedicare alla fusione una prossima video-intervista con i due AD.
La Banca d'Italia ha visitato i due confidi 107 siciliani nell'autunno 2013 (Fideo a Palermo) e un anno dopo (Confeserfidi a Scicli). Nella prima visita la Vigilanza ha sollevato dei rilievi significativi (con irrogazione di sanzioni) sul confidi di area Confcommercio diretto dall'AD Vito Rinaudo. A Scicli l'esito è stato con luci e ombre (come ci ha raccontato l'AD Bartolo Mililli in videocollegamento): buono il voto sulla solidità patrimoniale e il controllo dei rischi, qualche preoccupazione sull'equilibrio economico in prospettiva per il calo dei volumi.
Il processo di fusione si preannuncia ricco di opportunità: c'è l'opportunità di rafforzare le strutture di governo e controllo e di assorbirne il costo su volumi operativi maggiori; le zone di di maggior penetrazione dovrebbero essere complementari (Sicilia sud-orientale per Confeserfidi, nord-orientale per Fideo); potranno sviluppare i mercati fuori regione, specie nelle regioni più trascurate del Mezzogiorno, come la Campania e la Calabria, dove Confeserfidi ha già messo piede.
Non mancheranno le sfide: le trattative per regolare gli apporti di patrimonio e di portafoglio rischi e, correlatamente, il peso nel governo saranno come sempre delicate; inoltre Fideo è legato ad una sigla associativa (Confcommercio), a differenza di Confeserfidi, che è nato in ambito Confesercenti, ma poi si è staccato, e ora aderisce a Fincredit (Confapi), mantenendo peraltro una sostanziale autonomia. Dovranno accordarsi anche su questi aspetti diplomatici.
E che cosa farà la Regione? Oltre a plaudere alla coraggiosa iniziativa di rafforzamento della struttura del sistema di garanzia, metterà anche mano al portafoglio?
Mi piacerebbe dedicare alla fusione una prossima video-intervista con i due AD.
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