Torniamo sulla bad bank (dopo questi post recenti). La questione è al centro dell'attenzione del Governo e dei media, oltre che di tanti illustri osservatori internazionali. Tra questi Oliver & Wyman (nota società di consulenza focalizzata su banche e finanza) e Intrum Justitia (società di recupero e gestione di crediti deteriorati), che hanno pubblicato il rapporto European Retail and SME Credit – Recovery Time? (dal link potete richiederlo e scaricarlo gratuitamente).
Il rapporto consente di mettere a confronto il problema, oggi alla ribalta in Italia, del carico eccessivo di bad loan con le soluzioni attuate in altri paesi europei, come la Spagna e l'Irlanda, sebbene il treno della bad bank di sistema con sostegno finanziario dell'Ue sia passato. Secondo i curatori, interpellati dal Sole 24 ore:
Il rapporto consente di mettere a confronto il problema, oggi alla ribalta in Italia, del carico eccessivo di bad loan con le soluzioni attuate in altri paesi europei, come la Spagna e l'Irlanda, sebbene il treno della bad bank di sistema con sostegno finanziario dell'Ue sia passato. Secondo i curatori, interpellati dal Sole 24 ore:
L’Italia non può permettersi i costi sul bilancio pubblico delle iniziative di bad bank poste in atto da Irlanda e Spagna. Vanno trovate soluzioni innovative e adatte al nostro tessuto produttivo, con il contributo di tutti gli attori in gioco: banche, imprese e istituzioni. [Si invita a guardare alle esperienze di Usa e Gran Bretagna] che da anni hanno creato un settore dedicato interamente alla gestione del credito problematico per offrire servizi in outsourcing alle banche.Una soluzione di mercato, quindi, ci suggeriscono i consulenti e i credit manager di importanti gruppi internazionali, che però faccia leva sul contributo di tutti gli attori in gioco, comprese le istituzioni.
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