Erano presenti gli altri firmatari, oltre al Prefetto Perla Stancari, il Rettore di Verona Nicola Sartor il Presidente della Camera di commercio Giuseppe Riello e il Presidente della Società Cattolica di Assicurazione Paolo Bedoni.
Per sapere di che cosa si tratta, riporto il comunicato dal sito del Ministero dell'interno:
Firmata in prefettura a Verona la convenzione per il progetto a supporto delle piccole imprese in difficoltà tra Prefettura, Camera di commercio, Università di Verona, Università di Trento e Società Cattolica di assicurazione. L'iniziativa offre un'opportunità concreta alla situazione di grave crisi in cui versano le piccole imprese del territorio, ricercando le soluzioni alle difficoltà incontrate nell'accesso e nella ristrutturazione organizzativa e finanziaria.Qui potete leggere la scansione della convenzione con le firme dei promotori (grazie al dott. Leonardo Petrone che me l'ha mandata per l'eccellente lavoro di coordinamento operativo del progetto).
«L'impegno della prefettura - ha sottolineato il prefetto Perla Stancari - è quello di contribuire al mantenimento della coesione sociale. È un progetto che verrà coordinato dalla Camera di Commercio e vede una significativa e non comune sinergia tra le realtà accademiche di Verona e Trento, ed il tessuto economico imprenditoriale rappresentato dalla Camera di Commercio di Verona».
Il prefetto ha, inoltre, ricordato che l'idea nasce da un confronto di opinioni avuto con la prof.ssa Bettina Campedelli, del dipartimento di Economia Aziendale dell'Università di Verona e il prof Luca Erzegovesi, del Dipartimento di Economia e Management dell'Università di Trento. Il progetto si basa, infatti, sull'esperienza del "Business Point" già realizzato dal prof. Luca Erzegovesi in tema di analisi economico-finanziaria delle piccole realtà economiche in difficoltà. A questa attività si affiancherà l'analisi strategico-strutturale, coordinata dalla dott.ssa Silvia Cantele dell'Università di Verona.
Ebbene sì, dopo sei anni dall'esperimento del Business Point, sono coinvolto in un progetto con le stesse finalità, ma questa volta l'iniziativa non è stata mia, bensì del Prefetto di Verona, Perla Stancari, che ha preso a cuore il problema delle piccole imprese in difficoltà e si è adoperata per dare una risposta concreta con grande chiarezza di giudizio, tenacia, capacità di relazione (e di persuasione). Ci è riuscita, prima di tutto a contagiare virtuosamente altri attori istituzionali: i colleghi dell'Università di Verona, la Camera di commercio, e la Società Cattolica di Assicurazione.
Ma come è arrivata a me il Prefetto? Potrei dire "i casi della vita". Il mio vicino di casa è dirigente di un grande gruppo bancario, con base a Verona, e segue il credito alle imprese. Interpellato dal Prefetto su possibili misure per le imprese in crisi finanziaria, ha fatto il mio nome. Questo succedeva nel maggio 2014. In giugno sono stato invitato in Prefettura, abbiamo discusso del problema con la dott.ssa Stancari e in pochi incontri nei mesi successivi (con il coinvolgimento di una collega di Verona, Silvia Cantele) ha preso forma l'ipotesi di progetto. Il 28 novembre abbiamo presentato il progetto alle associazioni d'impresa e agli ordini professionali, già coinvolgendo la Camera di commercio nel ruolo prospettico di sponsor e di regista operativo. Nei mesi seguenti si è curato il fund raising (con la generosa partecipazione della Cattolica di Assicurazione e della stessa CCIAA).
E ieri è stata firmata la Convenzione che fa partire il progetto.
Come funzionerà?
Si tratta di un esperimento pilota. Analizzeremo sei casi aziendali, in diversi settori, segnalati dalle associazioni. Da Trento, con l'aiuto di laureandi e giovani laureati formati nel nostro Laboratorio di pianificazione finanziaria, ci occuperemo dell'analisi economico-finanziaria. I colleghi di Verona avranno in carico l'analisi delle strategie, dell'organizzazione e dei processi.
A differenza del vecchio Business Point, che era totalmente basato sul lavoro volontario, qui potremo contare su un budget (circa 1500 euro per azienda per la parte economico-finanziaria), col quale potremo dare un compenso ai giovani collaboratori e coprire le spese vive.
Cercheremo di essere veloci, per chiudere gli studi di caso in 2-3 mesi dalla consegna della documentazione e dei dati di input.
Beh, forse ha ragione (per questo ho avuto paura). O forse no. In sei anni nessuna istituzione o associazione ha preso iniziativa sul fronte dell'accompagnamento alle imprese in difficoltà (riassumevo la mia delusione in questa lettera a Radio24 ai tempi della campagna Disperati mai). Non siamo andati oltre la moratoria e il telefono amico. Sicuramente tante persone di buona volontà si sono fatte in quattro per rispondere a situazioni di bisogno particolari, ma questo non è diventato cultura, buone pratiche, obiettivo di politiche specifiche.
Qui abbiamo una nuova occasione. Sicuramente, non sarò io con i miei ragazzi a risolvere il problema. Però tornerò ad affrontarlo con la stessa passione di sei anni fa. Cercheremo di dare l'esempio, e spero di trascinare altri dietro di me, a mia volta trascinato dalla passione del Prefetto Stancari.
Perché, in fondo in fondo, le forze che cambiano il mondo, le politiche, le istituzioni, sono le stesse che cambiano il cuore delle persone.
PS: C'è una prima occasione importante per far girare l'idea, ed è il nuovo Accordo per la ripresa che dovrebbe essere firmato da ABI e Associazioni alla fine di questo mese. Tra i punti innovativi del nuovo accordo, c'è quello di "definire nuove misure per sostenere finanziariamente le piccole e medie imprese in temporanea difficoltà finanziaria ma con prospettive di continuità e sviluppo". Potremmo aggiungere "misure per accompagnare le imprese in difficoltà finanziaria irreversibili verso soluzioni eque e ordinate della situazione di crisi".
Rappresentanti della piccola impresa, fatevi avanti, se la cosa vi interessa.
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