lunedì 20 aprile 2015

Primo intervento del Fondo centrale di garanzia sul minibond di Essepi Ingegneria (e qualche dato sul mercato ExtraMot Pro)

Un'obbligazione di 2,2 milioni di euro emesso da Essepi Ingegneria spa è il primo minibond garantito dal Fondo centrale per le Pmi. L'emittente è una società di Sant’Albano Stura (Cuneo) che sviluppa e gestisce progetti di efficienza energetica e parchi eolici. La garanzia del Fondo Pmi è stata acquisita con l'assistenza di Eurocons - Eurofidi. Riprendo la notizia dal portale BeBeez e da Epic Sim, che ha supportato l'operazione con la sua piattaforma fintech per l'incontro tra emittenti e investitori.
Il Fondo PMI è entrato nel pacchetto di misure a favore del mercato dei minibond con il decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145 (noto come “Destinazione Italia”), articolo 12 comma 6-bis. In attuazione delle previsioni del Destinazione Italia, è stato emanato il Decreto Ministeriale del 5 giugno 2014 , poi recepito nelle disposizioni operative del Gestore del Fondo Pmi

Il titolo da 2,2 milioni di euro ha cedola del 5,4%, durata di 5 anni e rimborso amortizing. Non sono state divulgate le condizioni della garanzia: il Decreto attuativo del 5 giugno 2014 fissa una quota massima garantita del 50% per i bond amortizing, e una commissione dell'1% dell'importo garantito.
L'emissione è stata interamente sottoscritta dal fondo Progetto Minibond Italia gestito da Zenit Sgr ed entra oggi in quotazione sul mercatoExtraMot Pro di Borsa Italiana.

I fondi verranno utilizzati per finanziare il progetto nel minieolico battezzato Wind Sardinia, che alla data dell’emissione prevede la messa in funzione di 14 generatori eolici. Potete scaricare qui il documento di ammissione del minibond, contenente informazioni sull'emittente e sul titolo. Qui invece la sezione dedicata a Essepi Ingegneria del sito ExtraMot ProLink, da poco creato da Borsa Italiana come vetrina delle società emittenti di minibond. Un'altra fonte di informazioni sul mercato è l'Osservatorio del Politecnico di Milano che ha da poco pubblicato un ricco Rapporto (lo trovate qui). Ci sono numerosi altri siti e portali dedicati che non cito per mancanza di tempo e di spazio.

Sui minibond sto scrivendo con alcuni colleghi un libro che dovremmo completare in poche settimane. Il mercato è nuovo e molto interessante. Un confidi (Rete Fidi Liguria) ha garantito diverse emissioni di cambiali finanziarie (titoli di debito a breve) quotati su ExtraMot Pro. Sul ruolo del Fondo Pmi e dei confidi vi rinvio all'articolo di Claudio D'Auria che commentavo qui.

Vi allego in anteprima una tabella e dei grafici freschi di elaborazione (cliccate per ingrandirli), da cui si vede che il mercato ExtraMot Pro ha fatto volumi interessanti (quasi 5 miliardi di collocato), 

... in massima parte ascritti a poche operazioni di diritto estero nel comparto high-yield (quasi 4 miliardi), che però negli ultimi mesi si sono fermate. 


Rimane sostenuto il flusso di emissioni di diritto italiano, di importo medio più contenuto, che hanno totalizzato poco più di 800 milioni di euro, così distribuiti nei mesi: 

Come potete vedere dal grafico, tra le emissioni di diritto italiano prevalgono quelle indirizzate verso i settori delle utilities (servizi pubblici), delle energie rinnovabili, delle costruzioni e sei servizi informatici e IT: 
Quanto al tipo di controllo societario, prevalgono le imprese a guida familiare o manageriale, con l'eccezione rilevante dei servizi pubblici, dove pesa l'insieme di otto emissioni di undici utilities venete (per un importo totale di 150 milioni) impacchettate nel veicolo di cartolarizzazione  Hydrobond, finanziato dalla BEI con un interessante credit enhancement fornito dalle utilities emittenti attraverso una cash reserve (deposito cauzionale) alimentato da parte del ricavato dei bond e integrato da Veneto Sviluppo (v. comunicato dell'arranger Finanziaria Internazionale). 
E' significativo il peso dell'industria in senso stretto (alimentare, cosmetici, manifatturiero ed estrattivo). Speriamo che aumenti.

Noto da ultimo che ExtraMot Pro non rappresenta tutto il mercato dei minibond: ci sono numerose emissioni non quotate che sono sottoscritte da fondi specializzati, veicoli di cartolarizzazione, finanziarie regionali (come questa emissione Menz&Gasser) e altri investitori istituzionali, tant'è che un'esponente di Borsa Italiana ha stigmatizzato il fatto in questo articolo.

Insomma, è nato un mercato nuovo, ha fatto volumi significativi, è supportato da una rete qualificata di intermediari e consulenti, ha un grosso potenziale. Non è e non sarà il rimedio al credit crunch che molti dicono, dato che le piccole e micro imprese non se ne possono avvalere (per ora, ma c'è già chi ha pensato a come abbassare l'asticella per saltarci dentro, vedi intervento di Unicredit a Confires 2015). Come cultore del TAEG, mi so attrezzando per calcolarlo anche su questa nuova filiera di finanziamento, e mi aspetto che il conto finale sia in molti casi piuttosto salato per l'impresa emittente.

Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma per oggi mi fermo qui.

3 commenti:

  1. Più rischio, più costo (più Taeg). Piuttosto come la mettiamo con l'antiusura?

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  2. Non ho capito qual è il costo della garanzia. Emissione 100, garantito 50: costo 1% di 50 una tantum, indipendentemente dalla durata? Sarebbe regalata.

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  3. La garanzia del Fondo PMI costa su minibond individuali l'1% dell'importo garantito, quindi su 100 emesso, l'1% di 50 una tantum, senza differenze per durata e per rating. Sì, è un prezzo molto politico.

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