martedì 7 aprile 2015

Progetto protocollo scambio dati ABI-Assoconfidi: avanti passo dopo passo

Passo dopo passo. Come il piano strategico tracciato dal Governo per cambiare l'Italia in mille giorni, così procede il protocollo tecnico per lo scambio di dati tra banche e confidi. Dopo l'ultimo aggiornamento della fine di gennaio scorso, ecco le ultime novità, raccolte da persone informate e documenti prodotti dal tavolo di lavoro (che trovate in uno zippone sul sito dell'Associazione XBRL).

Giusto per memoria, il protocollo nasce dal cortese invito rivolto ai confidi vigilati dalla Banca  d’Italia  con la Comunicazione dell’8 maggio 2013. Nel dicembre 2013 ABI e Assoconfidi hanno firmato un protocollo d'intesa, e poi nel  luglio  2014  è  stato costituito un Gruppo di lavoro, che ha da poco completato la fase progettuale del suo incarico.
Il lavoro dei tecnici ha portato a modificare alcune delle previsioni del Protocollo d'intesa, tenendo conto soprattutto di vincoli di fattibilità e di costo. Tali modifiche saranno a breve ratificate da ABI e Assoconfidi.
Alla luce di quanto concordato, il flusso dati dalle banche verso i confidi sarà rilasciato  con  cadenza  mensile entro  I'ultimo giorno lavorativo del mese successivo; sarà basato sugli archivi utilizzati dalle banche per le segnalazioni di vigilanza,  ma non includerà le rettifiche per rilievi della Banca d'Italia incluse nel flusso di ritorno; il tracciato sarà codificato nel formato XBRL; infine, le informazioni saranno crittografate  e  inviate  all'Hub  unico per tutti i Confidi promosso da Assoconfidi per semplificare e velocizzare le procedure di scambio dei flussi, che sarà gestito dalla società SEC Servizi (vedi oltre).

Sui contenuti del tracciato e sull'analisi funzionale sottostante trovate i dettagli nei documenti tecnici.
Le informazioni richieste sono quelle necessarie ai confidi per riscontrare e aggiornare lo stato e l'entità delle esposizioni sottostanti le garanzie. Pare che alcune banche non siano in grado di assicurare i dati relativi delle pratiche revocate o soggette ad estinzione anticipata. Se le cose stanno così, spero che quelle banche si organizzino perché sono proprio quelle le posizioni critiche da monitorare per i confidi.

Come anticipavo qui, il set di documentazione tecnica è stato sottoposto nei giorni scorsi a Banca d’Italia per un OK sul lavoro svolto, necessario alle banche per giustificare l'investimento nelle procedure di estrazione conformi al protocollo.
In parallelo, alcune banche  e  confidi  del tavolo di lavoro stanno testando le procedure di invio, ricezione e trattamento dei flussi informativi.

Il placet della Banca d'Italia (se ci sarà, sarà implicito e informale) non obbligherà le banche a condividere il Protocollo e a renderlo operativo nei loro rapporti con i confidi vigilati. In proposito, Assoconfidi ha richiesto ad ABI di sensibilizzare le banche.

Un ultimo aggiornamento importante riguarda l’attivazione dell’Hub centralizzato. Assoconfidi e Sec Servizi (società designata per la gestione dell'hub) stanno  definendo un Accordo Quadro e dei contratti tipo tra Sec Servizi e i singoli Confidi, con un tariffazione che non dovrebbe essere molto onerosa (mi è giunta voce di un costo annuo di circa mille euro). I confidi dovranno sostenere il costo delle interfacce tra il flusso XBRL e i loro sistemi informativi. Il punto critico sarà la gestione con la banca segnalante degli errori e delle anomalie; i soggetti impegnati nel test hanno ben chiaro il problema e auspicano che la procedura aiuti a risolverlo in modo efficace. 

In definitiva, il tavolo di lavoro ha rappresentato la forma più matura di confronto e collaborazione su temi tecnici (e non solo) tra confidi, banche e loro fornitori. Ci sono ancora molte tappe nel percorso realizzativo,  con diverse precondizioni, tecniche e politiche, da assicurare. 
Le banche, come sistema, pensano ancora che i confidi, come sistema,  siano partner strategici interessanti? Lo sapremo anche dal modo in cui questo progetto sarà portato a compimento, o lasciato andare.

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