Venerdì scorso,a Pistoia, ho tenuto una giornata di formazione per i confidi toscani del network Confcommercio, il sesto di dieci incontri su confidi, legge quadro e Basilea 2 organizzati da Performa Toscana.
Raggiungere Pistoia in treno è avventuroso: arrivato a Bologna con un interregionale da Trento sul piazzale est, mi aspettavo di prendere una coincidenza entro 5 minuti con un regionale per Prato in partenza dal piazzale ovest. Per chi non è pratico della stazione di Bologna, tra i due piazzali si estende l'edificio della stazione, e la distanza che li separa è lunga, quasi quanto quella che, alla stazione Termini, va dal binario d'arrivo della navetta da Fiumicino fino ai taxi. Persa la coincidenza, mi sono arrangiato con l'aiuto di un gentilissimo addetto dell'ufficio informazioni che mi ha instradato su un Eurostar per Firenze (abbuono del relativo supplemento), seguito da autocorsa sostitutiva Firenze-Pistoia. L'importante è arrivare a destinazione, e grazie al cielo ci sono riuscito.
I partecipanti al corso sono gente sveglia e preparata. Hanno buone competenze di valutazione dei fidi, e sanno trattare con le aziende. C'è grande voglia di imparare, sarà che in Toscana far lavorare il cervello, e la parola, è consuetudine diffusa.
I confidi si trovano investiti da due ondate di cambiamento: Basilea 2 e la legge di riforma. In Toscana, poi, la Regione è molto decisa nel promuovere un'aggregazione degi enti di garanzia, allo scopo di averne un numero limitato (max 1-2 per settore) con lo status di intermediari vigilati e quindi capaci di concedere garanzie conformi a Basilea 2.Nei confidi, specie nei più piccoli, serpeggiano timori. Sarebbe un peccato che questo bloccasse il percorso evolutivo di questi enti. Nell'area specifica della valutazione del credito e delle relazioni con le associate si possono fare tante cose utili comunque, ma il rischio è che qualsiasi iniziativa, individuale o di sistema, rimanga ingessata nell'attesa delle norme di attuazione.
Il corso di Pistoia dovrebbe essere completato da quattro incontri sul nuovo assetto dei confidi nell'ipotesi di trasformazione in intermediari ex art. 107 TUB. Potrebbe essere una buona occasione per promuovere una riflessione aperta, a livello tecnico e organizzativo. Ho però percepito delle cautele di tipo politico. Agli organi di governo dei confidi suggerisco di lasciare un po' di respiro al dibattito tecnico. Non si rischia nulla a mettere sul tavolo le strategie alternative, per poi scegliere a ragion veduta la migliore. Sempre meglio che reagire a scelte prese da altri.
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