Oggi presso la nostra facoltà è stato presentato il volume curato da Fabrizio Cafaggi su Reti di imprese tra regolazione e norme sociali. Nuove sfide per diritto ed economia, Il mulino, 2004. Il volume di Cafaggi è stato definito dai discussant invitati oggi come un atlante interdisciplinare sui temi di organizzazione, economia e diritto delle reti di imprese. E' una lettura vasta e impegnativa. Leggendo i capitoli dei colleghi giuristi ed economisti ho ritrovato molte chiavi di lettura utili per capire tanti fenomemi incontrati sul campo. La rete è un organismo complesso e delicato, che può esprimere una capacità di evoluzione e adattamento, così come essere catturata da comportamenti miopi e opportunistici. La rete è un bene pubblico, o semipubblico, che contribuisce virtuosamente al benessere delle regioni in cui è insediata. La lettura tradizionale dei distrettualisti (Becattini, Dei Ottati) riconosce le radici storiche, ambientali e sociali delle reti come un dato unico e non replicabile, che "c'è perché c'è". Laddove questo modello è debole, o entra in crisi, si cerca di supplire ai fallimenti delle spontanee interazioni di mercato e sociali: entro in gioco qui l'azione degli enti territoriali, che però difficilmente è risolutiva.
Sono grato a Fabrizio per avermi invitato a partecipare al progetto di questo libro, al quale ho contribuito con un capitolo su Soluzioni di rete per la finanza delle PMI. Da tempo auspico lo sviluppo di una rete di outsourcing e condivisione della funzione finanza delle PMI, basata sul modello di business office. Il contributo al libro di Cafaggi è una sorta di manifesto di quello che sarebbe poi diventato il progetto Basilea 4x4. Molte di queste idee, compresa quella del business office, erano abbozzate in un precedente paper, (lo potete scaricare) che ho scritto come nota didattica per il corso di Strumenti finanziari 1 della nostra laurea specialistica in Banca, impresa mercati finanziari .
Sarebbe bello, come prossimo contributo, collaborare ad un progetto pilota di consulenza finanziaria integrata: come è emerso chiaramente dal dibattito di oggi, i modelli teorici aiutano ad analizzare l'esistente, ma non danno ricette per far nascere cose che servirebbero, ma non esistono ancora. Prima o poi arriverà l'occasione per partire.
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