Battilarda di piadine (la mia era meglio)
E' di grande conforto durante un viaggio fermarsi in un posto accogliente dove si mangia bene. Anche in autostrada lo si può trovare. Con il rinnovo delle concessioni, si incontrano autogrill di catene diverse. Gli Autogrill (the original) danno una buona varietà di primi piatti; panini e focacce sono accettabili, ma tristi. Una catena outsider, Sarni, propone delle ottime pizze-focacce ben lievitate e farcite con mozzarella fresca in abbondanza (attenti a non ungervi troppo le mani). Non ho provato gli altri brand.
Un posto dove alligna la tristezza alimentare è l'aeroporto di Fiumicino. Detesto cordialmente alcuni bar vicini ai cancelli d'imbarco, quelli dove il personale veste una divisa nera e i panini evocano la Roma imperiale, ma sono asciutti come il polistirolo espanso. Tra l'altro il servizio scade ogni tanto: le brioche sono quelle surgelate, spesso manca quella che piace a voi, o arriva rovente dal fornetto. Il caffé è iper-ristretto. Se alla cassa non hanno piccole monete di resto scatta la piccola mancia obbligatoria (o almeno, 'ce se provano') Preferisco, se ho il tempo, fare due passi fino al Gran Café della catena My Chef, nell'area negozi sulla balconata sopra il controllo bagagli. L'ultima volta alla cassa c'era un autentico virtuoso, che batteva scontrini a ritmo di musica con una battuta garbata per ogni cliente. Lì le brioche hanno conosciuto forni veri, e il caffé svolge la sua funzione di vitamina dello spirito.
Benedetta sia la cura messa nel prezioso servizio di rifocillare chi è lontano da casa. Un monito alla sciatteria di chi tratta il viaggiatore di passaggio come un animale in cattività.
Luca
Come non ricordare due osterie del mio periodo senese, che si trovano sulla Cassia tra Siena e Monteriggioni. Il Ceppo, che anche alle 10 di mattina offre crostone di lardo e fagioli con un buon chianti, e il Bar dell'Orso che proprio sotto Monteriggioni offre merende con pecorino e salumi di cinghiale. Entrambi valgono la piccola deviazione dalla superstrada Siena-Firenze non solo per il cibo, gioia della gola, ma anche per il paesaggio, gioia degli occhi.
RispondiElimina