mercoledì 29 ottobre 2008

Italia: stiamo meglio dei grandi, ma ci tengono d'occhio



Oggi colgo dal Sole 24ore due segnali dell'attenzione degli investitori esteri verso il nostro paese: L'ombrello dell'euro ci copre, e non corriamo i rischi dei paesi con economie e monete piccole che stanno contrastando squilibri sul fronte valutario. Ci viene riconosciuto di aver evitato i colpi diretti della crisi, e di avere un'economia reale più sana e diversificata, non drogata da bolle immobiliari, con basso debito privato. Però, in questo clima di corsa alla qualità e fuga dal rischio, con i big che sparano con l'armamento pesante, monetario e fiscale, non siamo visti come porto sicuro, e lo paghiamo. Forse è il momento che il Paese faccia una comunicazione più decisa su quanto siamo messi meglio e sulle azioni che vogliamo intraprendere per mantenere in forma migliore degli altri le banche e le imprese italiane. Rafforzando prima di tutto la nostra economia reale, il che non è soltanto un problema di credito. E magari contestando garbatamente ai big che basti l'armamento pesante per sconfiggere in fretta le loro crisi.

Luca
PS 29/10: oggi un articolo del Sole sulle voci di un imminente piano di intervento statale per rafforzare il capitale delle banche, che peraltro non è stato messo a tema nella riunione del Comitato di stabilità (Tesoro, Banca d'Italia, Consob, Isvap). Sui rischi di un ruolo invadente dello Stato azionista, Francesco Vella ha pubblicato un pezzo sul lavoce.info.

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