martedì 27 gennaio 2009

Contro la crisi, i pericoli dello statalismo secondo Harold James



Lo storico Harold James, grande studioso dell'economia tra le due guerre, lancia un monito contro i pericoli di una risposta alla crisi tutta nelle mani del potere statale (trovate l'articolo sul Sole 24 ore di domenica scorsa o qui in inglese). Cito un passaggio che ho letto con qualche brivido:
La risposta politica alla deflazione è invocare più Stato. E' impossibile affrontare la deflazione nell'ambito delle normali operazioni di mercato. Solo lo Stato è sufficientemente affidabile da farsi carico di tutti i crediti di cui gli istituti privati, troppo allergici al rischio, vogliono sbarazzarsi. Ma la descrizione astratta che fanno gli economisti dell'intervento pubblico che ne risulta come espansione della "domanda aggregata" nasconde il fatto che il Governo spende per determinate cose e prende decisioni politiche a beneficio di imprese e individui specifici.
Nel clima di scarsità che caratterizza le deflazioni da debito, la specificità delle operazioni di salvataggio inevitabilmente produce un forte dibattito politico. Lo vediamo nella discussione attuale sugli effetti distributivi del salvataggio dell'industria dell'auto, o nella preoccupazione sull'accesso alle linee di credito d'emergenza della Fed per gli hedge fund, additati da tutti come responsabili dei problemi finanziari odierni. [...] Lo statalismo è stata la risposta più comune nel 900 alle nuove incertezze. La sua inadeguatezza potrebbe portare a formulare risposte molto più antiche: la repulsione nei confronti dell'economia di mercato [...] la deflazione non produce soltanto un anticapitalismo radicale, ma anche una profonda ostilità verso qualsiasi genere di organizzazione economica e politica.
Un simile allarme risuonava nell'editoriale di Sergio Romano, pubblicato lo stesso giorno sul Corriere. Sono segnali da prendere sul serio. Tra i pericoli mortali di uno statalismo iniquo e autoritario e di derive anarchiche c'è una via di salvezza: si chiama sussidiarietà, corresponsabilità, o solidarietà, se preferite. Cosa implichi in termini di cose da fare non è semplice, ma abbiamo il dovere di rifletterci giorno e notte, e rischiare una risposta costruttiva.

Luca

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