L'ultimo Economist vede un 2009 di massicce (e forzate) emissioni azionarie per la ricapitalizzazione delle imprese. In questo articolo The great dilution osserva che nell'anno in corso vanno a scadere $518md di corporate bonds e più di $1.000md di linee di credito. Con gli attuali cash flow operativi, questo debito non è rifinanziabile. Da qui la pressione a raccogliere cassa con nuove offerte di azioni, anche con la formula da noi familiare, ma in passato vilipesa nel mondo anglosassone, della rights issue (emissione a sconto con diritto d'opzione per i vecchi azionisti). Per molte corporation c'è il rischio di un'enorme diluizione degli attuali azionariati, ma tant'è. E qualcuno, come la Scottish & Southern, settore energia, cerca di giocare d'anticipo per accaparrarsi capitali (£479mn nel caso citato), magari per lanciare tra qualche mese deal opportunistici (leggi scalate).
Buone notizie? Sì, per le travagliate investment banks che torneranno a fare margini sui collocamenti di azioni.
Luca
Sono finiti i tempi delle imprese povere ed azionisti ricchi?
RispondiEliminaIn più tra gli azionisti dovrebbe vedersi qualche faccia (e portafoglio) nuovi
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