Con una recente Comunicazione, la Banca d'Italia ha raccomandato cautela alle finanziarie di credito ai privati nella forma della cessione del quinto dello stipendio. Nelle verifiche condotte sulle reti, si sono riscontrate catene distributive lunghe, oneri accessori pesanti (polizze vita collegate), frequenti rinnovi prima della scadenza (con riaddebito di commissioni di erogazione) e in genere comportamenti intesi a massimizzare il flusso provvigionale per le reti, a spese del cliente finale.
L’acquisizione di clientela per il tramite di mediatori – piuttosto che attraverso agenti - sembra caratterizzarsi per maggiori livelli di rischiosità e minore incisività dei controlli. In tale evenienza, l’attenzione deve essere, dunque, rafforzata.Si tratta di un mercato che non riguarda direttamente il finanziamento delle Pmi. Il ricorso a reti esterne di agenti e mediatori è però diffuso anche nel settore del credito alle piccole imprese. Gli stessi confidi vi fanno ricorso, spesso di loro iniziativa, talora sollecitati dalle reti. Penso che l'invito della Banca d'Italia a vigilare su possibili abusi debba valere anche per loro. Le piccole imprese alla ricerca disperata di liquidità sono un target appetibile per mediatori e agenti disinvolti che (Banca d'Italia lo ha riscontrato) rovinano l'immagine di correttezza e professionalità della categoria.
Data la ramificata rete distributiva che contraddistingue il comparto, gli intermediari che, a vario titolo, intervengono nel processo di vendita sono, a loro volta, tenuti a dotarsi di efficienti sistemi di monitoraggio e controllo.
Luca
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