Alla convention Fedart conclusasi ieri, il coordinatore Leonardo Nafissi ha presentato i numeri della prima indagine statistica con cui la federazione dei confidi artigiani intende monitorare i numeri chiave dell'operatività dei suoi associati. Potete leggere sul loro sito il comunicato e scaricare le slide.
Hanno risposto 55 confidi sui 167 associati, che rappresentano l'84% delle imprese socie e il 93% dei finanziamenti garantiti. Nel primo quadrimestre 2010 i confidi hanno sviluppato 2,8 miliardi di finanziamenti garantiti (contro 2,1 nello stesso periodo del 2009, un terzo in più). Si tratta per il 32% di fidi a breve, per il 40% di mutui per liquidità e consolidamenti, il resto ha finanziato investimenti. A fine aprile 2010 i confidi censiti detenvano uno stock di garanzie di poco superiore a 5 miliardi di euro:
Rinvio al documento (quando sarà disponibile) per l'analisi completa. Qui annoto due particolari:
- le convenzioni confidi-banca includono nella maggior parte dei casi un moltiplicatore rispetto ai fondi monetari (nel 70% dei casi; considerando i soli "107" si scende al 67% dei casi); i moltiplicatori sono inferiori o uguali a 15x nel 32% dei casi, vanno da 16x a 20x nel 46% dei casi, e sono più alti (fino a un massimo di 30x) nei casi restanti;
- peraltro, in termini di incidenza sui volumi garantiti pesano di più le convenzioni che fissano moltiplicatori rispetto al patrimonio di vigilanza o al patrimonio netto;
- il coefficiente di solvibilità aggregato a fine aprile è sceso al 13,2% rispetto al 14,6% di un anno prima;
- il flusso di nuove sofferenze nel quadrimestre è stato di 27 milioni, un po' di più dello stesso periodo 2009; l'incidenza delle sofferenze sulle garanzie è salita dal 5,1% al 5,2%;
- il costo della garanzia è salito da 0,9% a 1,1% (sul breve) e da 0,6% a 0,8% (sul medio-lungo).
Sarebbe una grande cosa se le associazioni dei confidi coordinassero le indagini statistiche, aprendo la strada all'Organismo gestore dell'elenco confidi. Le rilevazioni abbisognano di estensioni e affinamenti, concetti come "garanzia", "moltiplicatore", "costo", "patrimonio" possono significare cose diverse.
La Banca d'Italia, tra qualche mese, disporrà delle segnalazioni di circa 40 confidi 107 (anche su quel fronte c'è molto lavoro da fare). Ma non basterà. Anche Governo, Regioni, banche, associazioni di categoria, in breve tutti i soggetti che hanno a cuore i confidi, hanno bisogno di numeri chiari, robusti, comparabili, che coprano 106 e 107.
Come si può tenere la rotta, navigando nella nebbia?
Luca
Ho letto prima le slides e dopo il commento. Le slide non sono facili da interpretare.
RispondiEliminaSuggerimento: slide 10 Garanzie in essere. Manca il delta sull'anno precedente, ben più importante del Delta sui Finanziamenti. Manca, spero per poco, il Ratio Imperiale, il re dei re dei ratios: il Total Capital Ratio=PV/Attivo Ponderato.
Interessante notare le differenti "consistenze" della garanzia offerta:
RispondiEliminaa) fondo monetario (di gran lunga prevalente); b) patrimonio di garanzia c) patrimonio di vigilanza d) patrimonio netto.
Ma quali sono le reali differenze? Quali sono da un punto di vista giuridico le diverse conseguenze? In convenzione, secondo l'esperienza degli alea-blogger, si è mai vista una simile "precisione"???
Noto poi con un certo stupore (ma neanche troppo... ;-)) che la forma di garanzia prediletta dai 107 è il fondo monetario! O tutti i 107 approcciano esclusivamente banche airb (e dunque tale garanzia ha una certa, variabile, efficacia) oppure la garanzia è mero strumento per ottenere un, variabililissimo, sconto sul prezzo del finanziamento ma non ha alcuna efficacia risk mitigant.... (... in tal caso, punto a favore di sapio)
Io invece sono preoccupato per il tasso di sofferenze al 5% coperto da una commissione all' 1%.
RispondiEliminaMi sembrano bassi tutti e due, ma se anche fosse, come fa il sistema a stare in piedi senza contributi di qualche genere?
Ma in se il tasso di sofferenza non dice granché ... Molto dipende dal tipo di convenzione (prima richiesta o sussidiaria), da quali crediti sono andati in default (con particolari coperture di enti) ecc.
RispondiEliminaOccorre invece inquadrare il rischio in modo completo: quale la reale perdita attesa a un anno del confidi? Quale e' l'attivo che fronteggia tale rischio?
Un dato che è emerso è che circa il 70% dei volumi e dei dati sono originati dai Confidi di Fedart diventati 107. Molti -quasi tutti- comtinuano ad operare con garanzia sussidiariae a prima richiesta.
RispondiEliminaDiciamo che i dati sono sporchi ovvero si riferiscono ad un sistema che è in forte fase di assestamento. Infatti è ancora in itinere una sorta di convenzione quadro "mista".
@ roca: scusa cosa vuol dire che molti operano con garanzia sussidiaria e a prima richiesta? E che i dati sono sporchi? Sei stato troppo criptico..... ;-)
RispondiEliminaMa qualcuno poi in diretta ha spiegato un po' i numeri di queste slide? Non e' che sono tanto chiare.... (ad es. di Moltiplicatore.... se ne parlava nel paleozoico dei confidi, non penso che si volesse far riferimento a quello...)
Dalla seconda tavola (la prima è il titolo)
RispondiElimina55 Confidi su 167 Confidi associati a Fedart
84% delle imprese associate ai Confidi
93% dei finanziamenti totali garantiti
letta per il suo complemento:
112 Confidi su 167 Confidi associati a Fedart
16% delle imprese associate ai Confidi
7% dei finanziamenti totali garantiti
Mi fermo qui, andare avanti sarebbe come sparare sulla croce rossa (anche se mi prudono le dita).
Beppe : Vuol dire che una volta trasformati hanno iniziato a ricevere le richieste delle Banche per il cambio della convenzione, trasformando quindi la garanzia da sussidiaria "tipica dei 106" a prima richiesta.
RispondiEliminaAltre banche non hanno forzato anche per il loro sistema di ponderazione del rischio.
Risultato : operano in maniera mista ...
Per i dati sporchi basta la riflessione di Gigi !
Finalmente qualche contributo. Vi aspettavo sul Thread dell'Abruzzo e invece rispondete qui. Per favore continuate. Mi è piaciuto anche Beppe: "Occorre invece inquadrare il rischio in modo completo: quale la reale perdita attesa a un anno del confidi? Quale e' l'attivo che fronteggia tale rischio?". Ebbene l'attivo deve essere zero perché la PA deve essere da esso detratta con annullamento della posta (impairment test), cioè il corrispettivo della PA deve essere incassato e subito stornato.
RispondiEliminaPer favore continuate.
@ Sapio: impairment sui crediti (garanzie pagate alla banca con successiva surroga), non sulle garanzie in bonis. La PA è sulle garanzie in bonis.
RispondiEliminaAllorché un Confidi incassa il corrispettivo della PA fa Cassa/Ricavi. Allorché accantona fa Acc.to/Fondo e poi Cassa/Fondo e voilà tutto sparito.
RispondiEliminaPoi c'è anche quello che dici tu con riprese o ulteriori acc.ti quando il credito va in soff.za.
Diverso è l'incasso per PI: Cassa/Ricavi, poi Utili Patrimoniale e PN o di Vig. salvo ripresa per perdita inattesa accertata.
...non sto rispondendo a me stesso!!! Non capisco il passaggio "e poi Cassa/Fondo e voilà tutto sparito." Intndi che è uguale a fare Cassa/Fondo?
RispondiEliminaNo Tom intendo che l'incasso della Commissione sulla PA deve essere fatto sparire da un costo di pari importo. Poi girala come vuoi l'importante è che non faccia utile e poi patrimonio.
RispondiEliminaConcordo, la commissione sulla PA non può concorrere all'utile o al patrimonio.
RispondiEliminaPerdite presunte su crediti.
RispondiEliminaLa accendiamo?