Un amico visitatore mi ha segnalato il Forum europeo sull’accesso al credito delle PMI tenutosi il 28 settembre scorso. Ecco le conclusioni:
. In quest'occasione l'Italia e i suoi confidi hanno fatto un figurone (in effetti le azioni ci sono state); non è però il caso di dormire sugli allori; la tradizione dell'associazionismo, e il radicamento territoriale delle banche, sono beni preziosi, ma deperiscono se non si rinnovano profondamente, e anche le sfide cambiano, ed esigono risposte adeguate ai tempi.
- in primo luogo le PMI che debbano far fronte a difficoltà temporanee potranno usufruire di un periodo di grazia, che consenta loro di differire il pagamento degli interessi e del capitale sui loro mutui bancari. Questa idea deriva da una pratica seguita con successo in Italia;
- in secondo luogo vari Stati membri, tra cui Francia, Belgio e Germania, hanno rilevato che un mediatore creditizio può riuscire a risolvere i casi in cui le richieste di credito delle PMI siano state inizialmente respinte;
- in terzo luogo il considerevole successo degli enti di mutua garanzia (confidi) e dei programmi pubblici di garanzia ottenuto dalla maggior parte degli Stati membri durante la crisi ha dimostrato come le garanzie sui crediti agevolino considerevolmente il ricorso al credito in momenti difficili. Nel 2009 di tali garanzie hanno usufruito circa 1,8 milioni di PMI;
- in un ambiente finanziario in rapida evoluzione le PMI devono infine dimostrarsi molto più consapevoli delle alternative e delle condizioni relative ai finanziamenti di cui possono usufruire, il che conferisce un’importanza fondamentale alla formazione ed all’accesso a servizi di consulenza.
A conclusioni simili sono giunti i partecipanti al Seminario annuale dell'AECM tenutosi a Bled (Slovenia) il 14 ottobre (sul sito non ci sono ancora i materiali).
Luca
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