Sabato scorso sono partito per Mantova, per festeggiare i vent'anni di attività di Fiditer, confidi aderente a Confcommercio. L'invito ricevuto dal Presidente Enos Righi mi ha consentito di parlare dal palcoscenico del Teatro Scientifico del Bibiena, gioiello settecentesco che potete ammirare nella foto.
Lo stesso presidente ha introdotto i lavori parlando del rilancio di Fiditer, che sta crescendo a ritmi sostenuti. Dopo i saluti delle Autorità, ho fatto una breve relazione su Basilea 3 e impatto sul credito alle Pmi. A seguire, Ernesto Ghidinelli, responsabile del settore credito di Confcommercio, ha condotto un panel, con la partecipazione di Ercole Montanari (Presidente dell'Ascom Mantova), Aldo Poli (Presidente Federascomfidi), Carlo Alberto Panigo (Presidente di Asconfidi Lombardia), il dott. Piazza (responsabile imprese di Monte Paschi per Mantova e presidente del locale comitato ABI), e di nuovo io. Gli interventi hanno spaziato, con buon ritmo e sintonia tra i relatori, dallo stato dell'economia, all'impatto locale, di nuovo a Basilea 3, ai rapporti banca-impresa, ai confidi. Tutti sono d'accordo sul fatto che debbano rinsaldarsi i rapporti tra imprese e banche, ragionando sulle prospettive spesso incerte, ma proprio per questo da seguire e giudicare insieme.
Sono contento di questo invito dal mondo Confcommercio. Ero intervenuto due volte a convegni Federascomfidi, ma diversi anni fa. Avevo la sensazione di una divergenza abbastanza netta tra le posizioni di questo soggetto associativo sul sistema confidi e le mie opinioni. In realtà c'è attenzione reciproca, e quindi dialogo.
Il discorso non vale solo per Confcommercio. Come ho notato in diverse occasioni, i livelli che rappresentano i confidi fanno i conti con un quadro normativo più complesso di come se lo aspettavano, uno scenario segnato dalla crisi e istanze della base non sempre componibili. Di qui il disagio e la difficoltà di cambiare. Alla radice non c'è soltanto la difesa degli interessi costituiti, e anzi non è l'ostacolo determinante. Il vero problema è avere coraggio, energia, capacità di rischiare. E qui non possiamo ignorare il problema della formazione e del "lancio" di giovani talenti, perché l'esperienza è preziosa, ma certe cose le possono fare soltanto i giovani.
Penso che sia questa la scommessa su cui si gioca il futuro dei confidi, oggi, più ancora che sull'avere i fondi per chiudere le falle patrimoniali e rialimentare le erogazioni.
Finito il convegno, ho fatto due passi nella bellissima Mantova (una delle nostre piccole grandi città-capitale) rendendo vista alla pasticceria Pavesi: una vetrina di dolci regionali da provare tutti (no, non è possibile in una sola volta); però se passate da quelle parti, non privatevi del piacere di un bicchierino (in realtà è un pasticciotto) alla crema burro e rhum, o di una torta sbrisolona, di tagliatelle, Paradiso (alta 15 cm), Elvezia oppure al Vultun (e non sarebbe finita).
Siamo un paese ricchissimo, che non finisce mai di stupire. Non dobbiamo adagiarci, ma nemmeno scordarlo.
Luca
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