Dal 2005 il Comitato Torino Finanza presso la Camera di Commercio di Torino, realizza con regolarità una ricerca sui Confidi che mira ad analizzare il mercato della garanzia in Piemonte e in tutta Italia. Il progetto di ricerca avviato nel 2010 ha perseguito tre obiettivi: (a) aggiornare il Censimento dei confidi attivi in Italia ed analizzare le relative quote di mercato; (b) effettuare l’analisi del bilancio al 31 dicembre 2009 dei principali confidi italiani (“confidi 107” o “candidati 107”); (c) approfondire il mercato dei confidi della Regione Piemonte.
In un convegno tenuto il 30 novembre a Torino, i curatori della ricerca hanno presentato i risultati (qui ci sono le slide, molto interessanti). E' seguito un dibattito con voci autorevoli, come Francesco Bellotti (Federconfidi) Salvatore Vescina (Ministero delle Sviluppo Economico, qui le slide), Lorenzo Gai (Università di Firenze), Massimo Giordano (Assessore Regione Piemonte), e Roberto Rinaldi (Banca d'Italia).
Luca
Bel lavoro, come vedi anche guardare dal buco della serratura puo' essere utile.
RispondiEliminaL'ultima pagina è da brividi.....per il sistema !
@Nostradamus: mi sembra che la ricerca sia stata fatta alla luce del sole. Comunque cambierò espressione: non più il buco, ma il gufo delle serratura ...
RispondiEliminaMa perché ? Nostradamus si occupa di buchi?
RispondiEliminaRob è una lunga storia. Comunque ( a parte gli scherzi, i gufi e i relativi buchi) analizzare lo stato delle strutture piu' significative nel mondo dei Confidi, e , conseguentemente, metterle a nudo e classificarle in base ai vari parametri aiuta le stesse e chi si sta' affacciando al nuovo modo di essere intermediari .
RispondiEliminaSpaventoso il monte di garanzie rispetto al totale degli ex art.107 e molto "scenico" il differenziale tra strutture del Nord e del Sud.
A trovarla questa riga li nel mezzo .....
I bilanci esaminati sono tutti IAS compliant?
RispondiEliminaSapio, come potrebbero esserlo? Sono bilanci 2009!
RispondiEliminaQuesta definizione è errata: "Il tasso di sofferenza quantifica l'ammontare delle garanzie con probabilità di default medio alta, prima del verificarsi del default stesso."
RispondiEliminaIl tasso di sofferenza è uno stato di default conclamato ed irreversibile, quindi è più grave del default stesso.
Nella slide 46 si afferma che tutti i Cinfidi elencati hanno un Tier2 (nella definizione dei ricercatori) superiore al minimo. ma allora che necessità c'è di ricapitalizzazioni?
RispondiEliminaDunque i bilanci non sono Ias compliant ed il Tier è il risultato di un calcolo non verificato e non supportato da un processo Icap. Allora che uso dobbiamo fare di questi dati?
RispondiEliminaSlide n. 26 Artigiancredito Toscano (bilancio 2009 già IAS). Il Tier 2 passa dal 25,9 del 2008 al 9,9 del 2009. Cosa è successo? E' l'effetto degli Ias e dell'Icap con impairment a danno del Patrimonio? Fosse l'annuncio di quello che aspetta gli altri 107. Ad aprile vedremo!
RispondiElimina@sapio...l'impatto delle garanzie sul patrimonio varia in base alla forma tecnica della garanzia rilasciata...ne abbiamo già parlato, ricordi?
RispondiEliminaCerto, ma questo che c'entra. ATC ha cambiato le forme tecniche da un anno all'altro?
RispondiEliminaForse si ma il problema sollevato da sapio rimane....
RispondiEliminaStrano che tutti i confidi analizzati abbiamo un rationem patrimoniale spesso esuberante sempre in regola.... Ma siamo sicuri che questo benedetto pv ci sia (insieme ovviamente ai sempre trascurati fondi rischi - a presidio della pA..........)
Sapio, penso sia dovuto alla rivalutazione delle garanzie pluriennali: commissioni incassate all'erogazione e allora portate a reddito (quindi a incremento del patrimonio) sono riscontate e si spostano da riserve a risconti passivi. Ma c'è il lato positivo: fanno emergere ricavi negli anni successivi.
RispondiEliminaPer ATC è così. Ma per gli altri che ancora non hanno fatto i bilanci IAS c'è da attendersi il medesimo fenomeno? Quell'esuberante patrimonio di vigilanza che fine farà?
RispondiEliminaUn'altra cosa: nel futuro (Basilea 3) non si potrà più giocare con la distinzione fra Perdite Attese ed Incorse. Le due definizioni saranno unificate. Questo significa che i Risconti faranno emergere Ricavi immediatamente contropartitati da Costi-accantonamenti. I Fondi non generano utili. Solo il Capitale vero e sonante genera (piccoli) utili.
RispondiEliminaRicerca veramente bella ed utile: si sentiva il bisogno di qualcuno che andasse oltre le solite sigle sindacali (senza nulla togliere). L'unica analisi decente era, fino ad oggi, quella di Fedart, che però, era limitata al mondo artigiano.
RispondiEliminaUna nota che mi sento di aggiungere è che i bilanci, purtroppo, risentono della (in)capacità di chi li ha redatti. Già in estate avevo stigmatizzato come le garanzie fossero in nota integrativa poco e male spiegate e si parlava dei confidi 107, non oso immaginare cosa ci sia negli altri. Certo nella somma totale forse gli errori si elidono, ma ho l'impressione che un errore molto comune (e che va a sommarsi più che ad elidersi) sia il fatto che le garanzie vengono spesso valutate al nominale e non al loro valore effettivo. Questo una tempo faceva "bello" il bilancio del confidi. Ora non più perché più garanzie vuol dire più rischio.
Certo la colpa non è dei ricercatori ma dei ricercati (nessun doppio senso....).
@sapio...certo ACT dal 2008 presta garanzie Basilea 2 Compliant...
RispondiElimina@ excelsus: act lo fa... ma non sempre... (ma va bene così ....)
RispondiElimina