lunedì 13 dicembre 2010

Il Fisco-Bancomat alza le commissioni



Segnalo da Italia Oggi Sette l'articolo Il Fisco-Bancomat chiude, nel quale si commenta l'aumento in Finanziaria delle sanzioni previste sulla regolarizzazione con "ravvedimento operoso" di ritardati versamenti di imposte. Dal 1° febbraio la sanzione per sanare un ritardo entro un mese passerà da 1/12 a 1/10 della somma versata, mentre per arretrati entro 12 mesi da 1/10 a 1/8. Le sanzioni erano state ridotte due anni fa. L'articolista ipotizza che il giro di vite punti a scoraggiare le imprese che ritardano volutamente il versamento di qualche mese quando mancano fonti di liquidità alternative, o ne esistono ma sono più care.
Al recente convegno di Roma Sapienza sui confidi, il direttore di Finsardegna, Dino Barranu, aveva sottolineato il peso delle operazioni di garanzia delle rateazioni dei pagamenti dovuti all'Agente della riscossione (Equitalia).
Nell'impostare i progetti sul campo del nostro Laboratorio, ho notato che i rapporti fisco-previdenziali sono cruciali nella pianificazione finanziaria delle Pmi. Problemi che si complicano quando è anche la Pubblica Amministrazione a pagare in ritardo i suoi debiti.

Luca

1 commento:

  1. Per vivacizzare la discussione, caro professore dirò due cose carine su Tremonti, ministro che non ho mai amato, non amo e non amerò mai.
    L'articolista verso la fine fa due ipotesi:
    1)Tremonti pensa che la crisi sia finita e quindi alza le sanzioni per costringere le imprese a non usare il fisco come fonte di liquidità;
    2)Al contrario: Tremonti pensa alle difficoltà future dell'Italia (crisi finanziarie etc.) e dà una stretta per far pagare prima tutti i sospesi con il fisco in modo da migliorare i conti pubblici.
    Io, che andrò all'inferno in buona compagnia, ma rischio di avere ragione, penso che Tremonti voglia sì migliorare i conti dello stato, ma non con l'ipotesi 2 che è benevola perché semplicemente costringerebbe le imprese a pagare anziché a dilazionare il debito con il fisco. No! Tremonti si comporta da semplice esattore a corto di pecunia (un po' cravattaro, mi si passi l'eufemismo) e sapendo che le imprese non hanno alternativa (la crisi non è finita!!! e le banche ti danno l'ombrello con il solleone) alza il costo delle loro dilazioni di pagamento. Se volesse veramente mettere un deterrente non avrebbe aumentato il costo da 1/12 ad 1/10 ma ad 1/2! Ma se il deterrente funziona non incassa di più semplicemente incassa prima, ma di meno. In questo modo semplicemente le imprese pagheranno di più.

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