I Confidi stanno pubblicando i bilanci e le informative al pubblico e gli effetti della crisi si vedono tutti (o patrimoni provati dai default o, quando va meglio, margini di operatività in ogni caso molto risicati). Come sai, Ti avevo già scritto dicendo che non sono un sostenitore di "salviamo tutti", ma, anche trovando una metodologia per dei "distinguo", se non ci mettiamo la crisi alle spalle, siamo sempre più preoccupati di reggere noi più che di aiutare l'economia.Circa un anno fa, con Fabio avevamo organizzato il seminario sull'equilibrio gestionale dei confidi. Quest'anno avevo in animo di organizzare un follow up, ma per il momento non sono ancora riuscito. In parte è dovuto al raddoppio del mio periodo di insegnamento, in parte al tentativo di far convergere i progetti di Smefin con le iniziative di AssoConfidi. Il secondo intento finora non ha prodotto risultati tangibili. Dal canto loro, AssoConfidi e le Federazioni del settore hanno proposto ai confidi diversi momenti di incontro tematici che, indirettamente, realizzano lo stesso scopo.
In Irlanda, come da dettagliato articolo del Sole 24ore, aiuti di Stato o meno, le banche le hanno pulite degli attivi che azzeravano il patrimonio. Certo parliamo di altri rischi (rischio Paese) ma anche di altre risorse messe in campo.
Mettere in condizione i Confidi di operare a pieno ritmo, in questa fase economica, a mio avviso servirebbe all'economia. Ci troviamo coefficienti patrimoniali vicini al coefficiente minimo che, per non dimenticarcelo, è appunto un coefficiente minimo il ché significa che Banca d'Italia potrebbe considerarlo inadeguato nel processo di valutazione di ogni singolo Confidi (attività ispettiva).
Il settore ha proseguito nella sua evoluzione, misurabile anche soltanto dalla lunghezza dell'elenco dei 107, e dalla lista di nuove domande di iscrizione che non ho finora censito, ma che potrebbero ammontare a diverse decine. Non basta però a garantire un futuro stabile ai confidi. L'elenco speciale è la rampa di accesso alla pipeline della supervisione prudenziale che andrà presto a regime. Qualche nodo verrà al pettine, e non saranno soltanto problemi estemporanei o particolari. Forse anche nel settore confidi c'è bisogno di un'azione di alleggerimento e messa in sicurezza delle esposizioni deteriorate. Io ho sempre sostenuto che è meglio agire preventivamente a livello di sistema piuttosto che aspettare l'emersione (eventuale) di una serie di casi problematici.
I momenti di incontro e riflessione tra confidi ai quali ho partecipato, o dei quali mi hanno riferito, non sono sufficientemente espliciti su questo punto. Servirebbe un po' più di coraggio per mettere a fuoco il problema. Se poi sarà un falso allarme, tanto meglio.
La parola spetta innanzi tutto alla BdItalia che, rispondendo con lo Srep all'Icaap, deve giudicare la congruità dei bilanci appena pubblicati. Speriamo lo faccia presto in modo da fare chiarezza sullo stato dei sistema Confidi.
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