martedì 14 febbraio 2012

Confprofessioni lancia due confidi

Come riferisce questa news, ieri Confprofessioni (Confederazione Italiana Libere Professioni) ha presentato i primi due Confidi per i liberi professionisti. I due Confidi, a carattere interregionale, sono stati chiamati Fidiprof Nord e Fidiprof Centro Sud.
La possibilità di costituire Confidi anche tra professionisti e per i professionisti è stata riconosciuta con il Decreto per lo sviluppo del giugno 2011. Ne avevo parlato in questo post molto commentato.
I due nuovi Confidi disporranno di un capitale sociale complessivo di oltre 200 mila euro. Confprofessioni conta di accedere al supporto degli enti pubblici (in particolare Regioni e Camere di Commercio) che già intervengono per i Confidi delle piccole e medie imprese. I promotori stimano due milioni di soci potenziali per le nuove strutture di garanzia. A fianco dei due nuovi Confidi è stata costituita Federfidiprof, la Federazione nazionale dei Confidi dei liberi professionisti.
Auguro buon lavoro, e un apprendimento rapido a queste strutture e alla loro Federazione. Il modello è nuovo: due confidi "minori" con raggio d'azione interregionale. Questo non faciliterà l'accesso ai fondi pubblici a livello di regioni e di CCIAA, sia per la preferenza verso confidi "residenti", sia per le ridotte dimensioni dei nuovi entranti. Per raggiungere un patrimonio presentabile in banca dovranno chiedere robuste sottoscrizioni di quote ai soci. Confido che il piano industriale abbia tenuto conto dei vincoli di sostenibilità delle nuove strutture.
Un nota bene finale: i due Fidiprof non vanno confusi con il Confidi-Prof di Forlì; quest'utimo è una cooperativa di garanzia collegata (non ho dettagli sul come) con gli ordini territoriali dei commercialisti ed esperti contabili che però si rivolge anche alle Pmi. Il sito riporta il bilancio 2009. Non ho notizie recenti. 

25 commenti:

  1. C'è n'era veramente un gran bisogno: se Banca d'Italia voleva svolgere azione di razionalizzazione del sistema....forse non è stata compresa.

    RispondiElimina
  2. A mio avviso, è molto più vantaggioso per i liberi professionisti entrare nella compagine sociale di un "Confidi PMI" ed ottenere le relative agevolazioni!

    RispondiElimina
  3. Abbiamo tre nuovi cda e tre nuovi presidenti... evviva evviva.
    Seriamente: questi campano 2 massimo 3 anni.

    RispondiElimina
  4. A proposito, pare che i professionisti possano entrare nella compagine sociale ma non essere finanziati. Chi ne sa di più?

    RispondiElimina
  5. I liberi professionisti hanno seguito una strada simile (in parte) alla Coldiretti. Anche in quel caso, un settore economico "nuovo" rispetto al mondo confidi ha creato una struttura con ampia competenza territoriale (CreditAgri), per raggiungere più facilmente la massa critica. Stiamo parlando però nel caso delle professioni di una galassia eterogenea di attività economiche e affiliazioni ad albi e ordini. Dovranno costruire da zero molte più cose. E soprattutto non potranno illudersi di ricevere le risorse pubbliche necessarie e sufficienti per lo start-up.
    Noto che i due interventi normativi di luglio 2011 e dicembre 2011 in materia di confidi per le professioni hanno avuto una risonanza mediatica importante. Forse sono stati "venduti" come contropartita dei sacrifici e degli svantaggi subiti dal pacchetto liberalizzazioni.
    La necessità di creare strutture di servizio targate per attività economiche è certamente un anacronismo. Pensiamo se avrebbero senso delle banche specializzate per artigiani, commercianti, geometri, ecc. Sarebbe più sensato assistere le professioni nell'ambito di confidi multisettoriali che lavorano nel settore dei servizi. Però ci sono ancora resistenza da parte di chi li dovrebbe accogliere.
    Sulla domanda di Sapio: il quadro normativo sugli interventi pro-confidi o via-confidi ha aperto molte porte alle professioni, ma forse è rimasto qualche lucchetto chiuso, o qualche punto contendibile (è di questa opinione l'ottimo Enrico, che sostiene la non ammissibilità dei prestiti a professionisti alla contro-garanzia del Fondo centrale). Ci sarà forse bisogno di altri codicilli emendati per fare chiarezza definitivamente.

    RispondiElimina
  6. Una riflessione a voce alta: i professionisti non sono iscritti al Registro Imprese e non versano il diritto annuale... Otterranno i contributi dal mondo delle Camere di Commercio?

    RispondiElimina
  7. siamo il paese degli interstizi.... Trovato un buco subito qualcuno ci si ficca dentro... (absit iniuria verbis....).

    Il problema è che tutte le norme, codicilli, codex iuris, pandectae et alia non sono MECE.......

    RispondiElimina
  8. Geniale! Oramai tutti i maggiori confidi operano con un'impostazione intersettoriale e qui si torna ad un lontano passato. Il patrimonio lo troveranno sotto il cavolo o saranno le striminzite casse degli ordini professionali a finanziarli?

    RispondiElimina
  9. "A fianco dei due nuovi Confidi è stata costituita Federfidiprof, la Federazione nazionale dei Confidi dei liberi professionisti."

    Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più, se sposti un pò la seggiola...la moltiplicazione del pane e dei pesci...

    RispondiElimina
  10. Meglio piccole realta' radicate nel settore che rappresentano anche in tema di protezioni prestate che giganti che nulla sanno e possono dare come valore aggiunto informativo sulle imprese vs. le quali sono garantiti. Peraltro questi hanno problemi loro propri ben lontani dalle imprese. A proposito di giganti, chi ha notato il downgrade esercitato da S&P a Eurofidi. Confidi con tali e tanti problemi da affrontare che neanche per idea puo' essere un riferimento per le imprese che per necessita' vi aderiscono.

    RispondiElimina
  11. anonimo delle 23:06 era già in fase di pre-sonno....
    Siamo ancora al valore aggiunto dei piccoli confidi dato dalla presunta conoscenza delle imprese associate? suvvia....
    Quando al downgrading di EF: a parte i fatti tecnici conseguenti all'abbassamento del rating dell'Italia, ...avercelo almeno un rating di s&p.....

    RispondiElimina
  12. Le critiche a questa nuova iniziativa toccano debolezze che sono anche nel modello tradizionale di confidi, concepito come un tramite con il sistema bancario a servizio di reti associative, che crea valore per i soci in larga parte distribuendo risorse pubbliche "contrattate" dalle associazioni. Ci sono anche il peer monitoring, la soft information, il legame col territorio, ecc. ecc., ma con la crisi sono diventati un arbre magique, un profumatore d'ambiente, dalla fragranza evaporata o stucchevole.
    Questo modello è obsoleto, economicamente insostenibile, disarmato di fronte alle urgenze della crisi. Il mondo associativo insiste nel riproporlo. Confprofessioni si è semplicemente allineata.

    RispondiElimina
  13. "Tutti insieme" siamo un facile bersaglio,dividamoci : Kit tu vai nel "promontorio" con Tiger e copriteci, io e Karson tentiamo di coglierli di sorpresa approfittando delle "tenebre" attraverso il "bosco" mentre si leccano le ferite.......della batosta che gli abbiamo gia' dato !

    RispondiElimina
  14. Gli obbiettivi sfidanti per il 2012 dei grandi confidi sono superiori alle chiacchiere dei post; risparmiamo il fiato per il mercato e le reti distributive che hanno bisogno di guide e manager come si deve. Eurofidi insegna...

    RispondiElimina
  15. Qualche secondo sui post aiuta come qualche piccola ironia. Per chi porta sfiga è meglio inseguire gli obbiettivi sfidanti al 100% !

    RispondiElimina
  16. Sì, quattro chiacchiere leggere non fanno male, come guardare il festival di Sanremo. Gli anni passano, si vedono le stesse facce, si risentono le stesse cose...

    RispondiElimina
  17. @Sapio
    Ritengo - nell'attesa di emendamenti volti a fare definitamente chiarezza - che, ad oggi, il libero professionista divenuto socio di confidi PMI, possa accedere al credito con le agevolazioni previste per una PMI, ma la relativa operazione non potrà essere controgarantita dal Fondo.
    La logica applicata al mio ragionamento è:"se non è espressamente vietato, è ammesso"!!!

    RispondiElimina
  18. J asu d'Cavour Je gniun ca i lauda, as laudu da lur.

    I piemontesi non avranno problemi a capire...........

    RispondiElimina
  19. Traduco per i non piemontesi:
    "Gli asini di Cavour non c'è nessuno che li loda, si lodano tra di loro".
    In che ssesnso?

    RispondiElimina
  20. La possibilità per i Confidi di rilasciare garanzie in favore di liberi professionisti, sembra essere in contrasto con la loro tradizionale caratteristica di enti imprendioriali deputati al sostegno delle PMI, e con la facoltà di usufruire di Aiuti di Stato destinati esclusivamente alle PMI.

    RispondiElimina
  21. Caro Felice, il pronunciamento del legislatore ha cambiato la tradizione che dici, ammettendo a pieno titolo i liberi professionisti tra gli operatori economici che possono costituire enti di garanzia, ed usufruire dei loro servizi come soci. Quanto alla possibilità di accedere a garanzie e contributi alimentati da aiuti pubblici rivolti alle Pmi, sarà opportuno qualche ulteriore chiarimento.

    RispondiElimina
  22. Intanto inizio ad accoglierli e a fornire loro le garanzie esattamente nei modi nei termini e alle condizioni delle convenzioni in essere per le PMI.Famiglia europea d'impresa nella quale sono entrati a pieno titolo.
    Voi nel mentre cotinuate l'analisi...

    RispondiElimina
  23. @Luca
    Quindi, i liberi professionisti hanno una doppia chance. Se non volessero divenire soci di Confidi per Professionisti, ma preferire di essere soci di Confidi PMI, potrebbero anche in tale alveo ottenere finanziamenti garantiti(alla stregua di una PMI), con l'unica differenza della non eventuale controgaranzia del Fondo!

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.