La Provincia di Benevento, con questo Bando scaricabile dall'Albo pretorio, stanzia 50.000 euro per contributi sugli interessi (fino al 3% di abbattimento del tasso) e 50.000 euro per apporti al "capitale di garanzia" dei confidi.
Per partecipare, i confidi devono avere sede legale nella Provincia (la sezione dell'Elenco generale ex art. 155 c4 ne conta tre, anche se nel bando si parla di cinque beneficiari di un analogo bando del 2010). Inoltre tra i soci devono esserci almeno 25 Pmi con sede nella Provincia di Benevento.
Commento: ulteriore esempio di aiuto locale veicolato tramite i soggetti "del territorio"; ulteriore livello di intervento (provinciale), distinto da quello (pure provinciale, di solito) delle Camere di commercio, e sovrapposto a quello regionale; niente da dire sui contributi ad abbattimento tassi, che sono trasferimenti alle Pmi della provincia, con effetti misurabili; l'apporto al "capitale di garanzia" (che cos'è?) è del tutto inconsistente, 50.000 euro diviso 5 fa 10.000, che cosa ci si garantisce? Un default se le mangia tutto.
Come sempre, non ho nulla contro la Provincia di Benevento che persegue fini meritori. Però un sistema così farraginoso è condannato alla marginalità. Ci sono voci di spesa pubblica molto più importanti di questa che soffrono dello stesso male, per cui ci sono ospedali, centri di ricerca, parchi tecnologici, consorzi per varie infrastrutture, eccetera, che sopravvivono in microsistemi ecologici grazie a fondi ad hoc. Nessuno si domanda quanto costa il servizio che producono.
Non so che cosa è più utile: insistere a criticare gli aiuti di cui mi occupo (quelli al credito), o allargare la visuale e analizzare gli aiuti al credito come un di cui di un grandi piano di riqualificazione della spesa pubblica?
Per il momento rimango nel mio orticello.
E se si impugnassero le clausole del bando contrarie alla libera concorrenza e libertà di mercato?
RispondiEliminaMa per favore! Per distribuire 100.000 euro già si attiva un bando, si fa la selezione, i confidi tengono la rendicontazione, magari si fa un bel convegno, c'è già un bello spreco di "costi di transazione" (diciamo un 15-20% del denaro pubblico speso sul progetto). Non aggiungiamo i costi del contenzioso giudiziario!
RispondiEliminaIl ricorso cosa produrrebbe? La divisione dei 100.000 euro non tra 5, ma tra 8 soggetti. Grande successo del libero mercato!
Non commettiamo l'errore madornale di prendere la scorciatoia giudiziaria per riforme dell'azione politica e amministrativa. Qui deve cambiare la cultura politica, i vincoli di spesa, la distribuzione delle competenze, ecc. ecc.
Chissà Eurofidi cosa farà.....su questa iniziativa.
RispondiEliminaStiamo a vedere, probabilmente ci divertiremo.
Abolire le provincie, eliminare i confidi 'minori', grandi dissipatori di denaro.....
RispondiEliminaPoi instaurare un regno delle due Sicilia post moderno dove ciascuno faccia quel che crede... Ma forse c'è già .....
caro prof e' vero dovrebbe cambiare la cultura politica qui al meridione (e non solo qui ovviamente..) ma cambiare di grosso!! e come cambia la cultura se non cambiano le persone...Perche' alla fine e' il gatto che si morde la coda...
RispondiEliminaAbolizione delle province? ottimo! abolizione dei confidi minori? ma perche' mai? un confidi "minore" se lavora bene puo ' essere assai piu' efficiente di un confidi "maggiore" credetemi.
@Nicola: al Sud ci sono persone di grande valore. Il decadimento della politica a scambio tra voti e spesa con le lobby amiche è un male anche di altre regioni, al Sud è paralizzante per il peso che la spesa pubblica ha sull'economia.
RispondiEliminaSì, ci vogliono persone nuove. Ma devono scendere in campo, altrimenti il Sud diventa come la Grecia.