Il Governo britannico ha varato, dopo lunga attesa, il National Loan Guarantee Scheme, un programma di garanzia statale sul funding delle banche finalizzato alla concessione di prestiti alle PMI. Dovrebbe mobilitare 20 miliardi di sterline (24 miliardi di euro). In cambio della garanzia la banca deve girare all'impresa il beneficio del funding agevolato, che il Governo stima nell'1%. La banca paga allo Stato una commissione sulla garanzia. Il rischio di default dei prestiti erogati rimane alla banca.
Lo schema assomiglia ai Prestiti per le PMI della BEI, che però si basano sulla concessione alle banche di prestiti a tasso agevolato da mixare con provvista sul mercato.
La pagina informativa sul sito dedicato chiarisce bene i costi e i benefici dell'intervento per le banche e per il bilancio pubblico. E' chiaramente prescritto il ristorno del beneficio sulle imprese. Ci sarebbe da imparare. Quando si annuncia un programma di garanzia agevolata in Italia, è sempre una moltiplicazione dei pani e dei pesci, pardon, del credito. L'aiuto pubblico, di default, non deve costare nulla, a prescindere dal costo attuariale del rischio che viene assunto dal soggetto pubblico. I benefici per le banche, per i garanti, l'impatto sul costo del credito, il controllo di eventuali commissioni accessorie mancano all'appello.
Stiamo però facendo dei progressi: nella bozza di Decreto in materia di Fondo Centrale di Garanzia (vedi post) si richiede alle banche la pubblicazione delle condizioni di tasso (o di commissione confidi) con garanzia e senza garanzia. E' probabile che questa previsione sia confermata nel testo finale, di cui si attende a giorni l'approvazione.
I primi due Confidi italiani, Eurofidi e Italia ComFidi, già ponderano sul pricing della garanzia rilasciata i benefici ricevuti dalla controgaranzia diretta a "ponderazione zero". Attendiamo con fiducia che anche gli Istituti di Credito scontino con maggiore attenzione il pricing che applicano alle PMI su finanziamenti oggetto di quest'operatività.
RispondiElimina@Anonimo, per favore facci i calcoli tu. Quanto dovrebbero scontare le banche?
RispondiEliminaTom@Sapio: nel calcolo dell'EVA dovrebbero sterilizzare, per la quota di garanzia dello Stato, l'Assorbimento patrimoniale ed il Costo del capitale.
RispondiEliminaCerto, ma esponiamo i numeri : qual'è lo sconto derivante da una garanzia Confidi 107 controgarantita dal FCG ? Poi però la ricarichiamo del costo del FCG e del costo commissione Confidi (così vediamo cosa costa all'impresa).
RispondiEliminaTom@ Sapio: in realtà già oggi l'azienda paga la commissione confidi ed indirettamete quella di FCG. Il punto è un altro, l'azienda oggi paga un pricing lato banca come se non ci fosse la garanzia del FCG. Questo credo fosse il ragionamento di Anonimo.
RispondiElimina@Tom, accantoniamo per un attimo il caso di una esposizione controgarantita con FCG e ragioniamo di una esposizione garantita da un 107 al 50%. Quant'è lo sconto che la banca dovrebbe riconoscere al cliente con ponderazione originale 100?
RispondiEliminaChiedo questo perché sento in giro numeri fantasiosi. Se poi la banca non riconosce questo importo ne vedremo le ragioni.
Tom@Sapio: se la banca e in standardised applica una ponderazione 50% sulla quota garantita. Se la banca è in IRB è ha u modello di PD substitution o LGD substitution, sostituisce a seconda della metodologia il coefficente sulla parte garantita. Lo sconto effettivo, che deriva dai precedenti parametri, dipende dal modello di EVA della singola banca.
RispondiElimina@Tom, banca standard. Quant'è lo sconto?
RispondiEliminaTom @ Sapio: il calcolo non si può fare in termini assoluti. Lo sconto sarebbe funzione di una riduzione di assorbimento del 25% del capitale regolamentare, ma dovremmo avere gli altri dati di EVA per determinare lo sconto assoluto. Avresti comunque una riduzione a numeratore della EL e a denominatore del Capitale. Concordi?
RispondiElimina@Tom, una esposizione "non retail" ponderata 100 allorché viene garantita da un 107 al 50% merita uno sconto assoluto di 80 punti base (80 centesimi di punto). Più o meno (puntarello più puntarello meno).
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