Do notizia della consultazione aperta dalla Commissione europea sul futuro regolamento in materia di regime de minimis per gli aiuti di Stato. La consultazione si è chiusa lo scorso 18 ottobre. Segnalo in proposito la posizione assunta dall'AECM (Associazione europea degli enti di garanzia).
Per l'AECM, il regime de minimis, è quello preferibile per la semplicità di calcolo e per la versatilità, in quanto può interessare garanzie di varia destinazione. Al contrario, il regime dei regolamenti generali di esenzione (che presuppone metodi di calcolo dell'ESL più complicati, cme il nostro Metodo nazionale), associa il plafond di aiuto a una specifica destinazione, di solito l'importo di una spesa di investimento. Per sostenere lo sviluppo delle garanzie creditizie assistite da contributi pubblici, AECM propone di innalzare il limite attualmente previsto per gli aiuti in de minimis dall'attuale livello di 200.000 euro in tre anni a 500.000 euro. Parliamo di limiti espressi in ESL, ovvero importi equivalenti di contributi in conto capitale in unica soluzione anticipata. Sappiamo che il regolamento de minimis vigente applica la regola del 13,33%, ovvero che ai 200.000 di ESL corrispondono 1.500.000 euro di credito garantito (200.000/1.500.000 = 13,33%). Se si alzasse il limiti a 500.000 euro, il credito garantito equivalente salirebbe a due volte e mezza, ovvero a 1.500.000 x 2,5 = 3.750.000, non è poco come tetto alla parte garantita delle erogazioni ottenibili in tre anni. AECM prospetta di applicare questo tetto innalzato soltanto alla Pmi, e inoltre di estenderlo agli aiuti alle partecipazioni di equity.
Vi linko questo post sulla precedente consultazione del 2010, dal quale potete risalire ad altri sull'argomento.
Per l'AECM, il regime de minimis, è quello preferibile per la semplicità di calcolo e per la versatilità, in quanto può interessare garanzie di varia destinazione. Al contrario, il regime dei regolamenti generali di esenzione (che presuppone metodi di calcolo dell'ESL più complicati, cme il nostro Metodo nazionale), associa il plafond di aiuto a una specifica destinazione, di solito l'importo di una spesa di investimento. Per sostenere lo sviluppo delle garanzie creditizie assistite da contributi pubblici, AECM propone di innalzare il limite attualmente previsto per gli aiuti in de minimis dall'attuale livello di 200.000 euro in tre anni a 500.000 euro. Parliamo di limiti espressi in ESL, ovvero importi equivalenti di contributi in conto capitale in unica soluzione anticipata. Sappiamo che il regolamento de minimis vigente applica la regola del 13,33%, ovvero che ai 200.000 di ESL corrispondono 1.500.000 euro di credito garantito (200.000/1.500.000 = 13,33%). Se si alzasse il limiti a 500.000 euro, il credito garantito equivalente salirebbe a due volte e mezza, ovvero a 1.500.000 x 2,5 = 3.750.000, non è poco come tetto alla parte garantita delle erogazioni ottenibili in tre anni. AECM prospetta di applicare questo tetto innalzato soltanto alla Pmi, e inoltre di estenderlo agli aiuti alle partecipazioni di equity.
Vi linko questo post sulla precedente consultazione del 2010, dal quale potete risalire ad altri sull'argomento.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.