lunedì 1 ottobre 2012

Regione Abruzzo: revocata la Delibera di attuazione delle Legge regionale sui confidi

Un gentile visitatore mi ha inviato la delibera della Giunta regionale dell'Abruzzo che revoca le “Disposizioni di attuazione per la concessione dei contributi in conto interessi e per integrazione dei fondi rischi”, approvate con delibera della Giunta Regionale Abruzzo n. 947 del 29 dicembre 2011 (le trovate su questo Bollettino ufficiale della Regione a pag. 9). Perché? E' una lunga storia.

La nuova legge organica in materia di confidi del 2010 (Legge regionale 2/8/2010, n.37.), fortemente voluta dal vice-Presidente della Giunta abruzzese, Alfredo Castiglione, ha introdotto limiti dimensionali minimi per l'accesso dei confidi alle provvidenze regionali. Le disposizioni attuative hanno specificato ulteriori filtri che limitano l'acceso dei confidi extra-regione. E' sorto un lungo contenzioso su più tavoli (nel marzo 2012 ricorso al TAR di Eurofidi Torino, con eccezione di incostituzionalità sollevata dallo stesso Eurofidi; nel maggio 2012 ricorso al Garante della concorrenza e al Presidente della Repubblica di un gruppo di confidi locali esclusi dalla nuova soglia). Il parere del Garante è stato avverso alla Regione, con invito a disapplicare i criteri filtri lesivi della concorrenza.
La Regione ha opposto argomentazioni, ma ora  revoca le norme di attuazione. Getta la spugna? Mah, leggete la delibera, così mi dite se l'ho intesa bene: sono cambiate tante cose che modificano la valutazione sull'interesse generale perseguito dalla norma. E poi il problema vero è che la legge non è mai stata applicata per mancanza di fondi. Quindi, morale: tanto rumore per nulla. Il bilancio della vicenda segna un profitto soltanto per gli studi legali che hanno patrocinato i ricorsi, gli esposti o collaborato alle difese. Le piccole imprese non hanno visto un euro. L'impatto sul sistema confidi è stato nullo, anzi negativo, l'incertezza permanente è una malattia che conduce al disfacimento.
Amici cari, io sono molto preoccupato. Non so che cosa sopravviverà delle autonomie regionali, tra mancanza di fondi, scandali, patologica litigiosità tra lobby, e conseguente semi-paralisi degli interventi.
Se volete ricostruire gli antefatti, cercate nel blog inserendo nella casella di ricerca in alto a destra il termine "Abruzzo".

PS 4/10: i 17 confidi ricorrenti contro la legge regionale si sono riuniti oggi (vedi news) chiedendo le dimissioni dell'Assessore Castiglione. Alla revoca della delibera attuativa disposta dalla Regione dovrebbe seguire l'emendamento della Legge regionale 37/2010 e la riscrittura delle disposizioni attuative. Si bloccherebbe quindi il bando gestito dalla finanziaria regionale FIRA (di cui parlavo qui). Quale la proposta dei ricorrenti? Abrogare la legge e procedere alla ripartizione dei fondi con le norme precedenti, da sempre ritenute funzionali e non dispersive.
Mi viene in mente Ecclesia semper reformanda. Qui direi Confidi irreformabiles.

PS 6/10: L'Assessore Castiglione (vedi news) precisa:
"il bando POR FESR, gestito dalla Finanziaria Regionale spa e finalizzato al fondo rischi dei consorzi fidi, non è assolutamente a rischio. Tutt'altro. Il bando non fa assolutamente riferimento al disciplinare, infatti non è legato alle norme previste nel regolamento alla L.R. di riferimento, per cui segue la sua strada naturale che porterà i nostri consorzi fidi ad avere patrimoni tali da rendere più facili le relazioni finanziarie tra banche ed imprese"
Quindi la revoca non contagia il bando POR affidato alla FIRA.

5 commenti:

  1. Traduco la delibera in fuori onda:
    "Una legge sui confidi non può accontentare tutti ... Volevamo dare una mano speciale ai confidi 107 locali, o a quelli che potevano diventarlo."
    "Perché?"
    "Per cambiare, per rafforzare, per supportare le politiche regionali! Si è scatenato il finimondo! I piccoli vogliono rimanere piccoli (ma anche i soldi). I giganti vogliono entrare in Abruzzo (e anche il grosso dei soldi).
    TAR, corte costituzionale, Autorità garante della concorrenza, chi più ne ha più ne metta.
    In tutto questo macello, sapete cosa vi dico? A ramengo tutto quanto, tanto i soldi non ci sono."
    "Ma se si sapeva che non c'erano i soldi, perché insistere?"
    "Beh, l'azione di governo regionale non può fermarsi. E poi così è dimostrato che anche quando i soldi ci sono, non si riescono a spendere! E' come se non ci fossero. Quindi, quando non ci sono, è come se ci fossero ..."
    "Aiuto! Datemi un Moment Act! La testa mi scoppia!"
    "Il Moment Act è finito, posso darle un arrosticino""
    "Meglio ancora"
    [Finale sull'aria di Vola, vola e Montepulciano DOC per tutti]

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  2. Meo Patacca, sei un pataccaro di nome e di fatto. Vergognati, non sei degno di pronunciare il nome dell'Abruzzo.

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  3. Se c'è una frase antipatica in questi casi è "io lo avevo detto".

    Ma se qualcuno, senza chiedere compensi per consulenze, solo applicando il buon senso, aveva eccepito che certe cose, oggi, non si possono fare, e lo aveva detto ai più alti livelli regionali, oggi cosa altro deve dire?

    Ed è leggittimo chiedersi se questo disastro sia frutto di ignoranza del settore o bieco calcolo politico / amministrativo visto che l'Abruzzo è regione che aveva (sembra) problemi di bilancio e che questa giunta (o almeno il suo presidente) ha lavorato fortemente per mettere i conti a posto e visto che in questi anni il sistema dei confidi non ha visto soldi in attesa della attuazione della nuova legge organica?

    E che dire di quelle associazioni di categoria che hanno combattuto per questo tipo di impianto della legge tentando di favorire (non le imprese) quei confidi più grandi in qualche modo a loro collegati?

    Sogno una politica coraggiosa capace di dire: da quest'anno niente contributi ai confidi, siete nati autonomi e senza sussidi, tornate alle origini!

    Apro gli occhi ed ascolto assessori che sestengono il "Confido" (ignorano che il termine non ha singolare e plurale), che solo di questo hanno parlato negli ultimi tre anni, che prospettano operatività che mai ci saranno.

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  4. Che fine farà il bando da 15 mln di euro tratti dal Por-Fesr 2007-2013 assegnato in gestione alla Fira che presenta, per i richiedenti, il possesso dei requisiti di cui alla contestata legge regionale?
    Se lo domandano anche quei confidi da sempre oppositori della normativa: http://www.primadanoi.it/news/economia/533738/Confidi--a-rischio-15-mln.html

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  5. Da quanto si legge nel provvedimento di revoca della delibera contenente le "Disposizioni di attuazione per la concessione dei contributi in conto interessi e per integrazione dei fondi rischi" si evidenzia come tale atto sia dovuto ai vari ricorsi presentati da Eurofidi, Ascomfidi ed altri, in merito alla delibera ma sopratutto su vari articoli della stessa legge 37 del 2010, che impedisce di fatto l'accesso a tali contributi per i confidi non aventi sedi in regione ma operanti in Abruzzo. Ora non si comprende come mai non sia stato sospeso il bando stesso, in attesa delle sentenze della Corte Costituzionale e Corte di Giustizia. Così si rischia per assurdo di arrivare a determina dei contributi ai due/tre confidi "ammissibili" e poi, in caso di sentenza di abrogazione degli articoli della legge 37 che si fa? Si richiedono i contributi ai confidi beneficiari, laddove non siano già stati impegnati? Alla luce dell'ultima comunicazione dell'assessore Castiglione mi chiedo a cosa sia servita tale revoca al 50%. Il problema non è stato risolto. Cui prodest?

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