Il 9 novembre scadeva il termine per la presentazione di emendamenti in Senato alla legge di stabilità 2014. Come anticipavo qui, il mondo confidi ha fatto sentire la sua voce: ecco qui il documento Assoconfidi diffuso la scorsa settimana (dal sito Fedart).
Nel fascicolo completo degli emendamenti il termine"confidi" ricorre più di 120 volte (il 30 ottobre le ricorrenze erano soltanto 4).
La stesura del Governo non menzionava nemmeno i confidi e il Fondo Pmi: si limitava ad includere nelle tabelle allegate un laconico rifinanziamento del Fondo centrale di garanzia.
Gli emendamenti aggiungono diverse misure di sostanza. Potete scorrere il fascicolo per trovare i testi con i nomi dei proponenti. Molti temi sono ripetuti anche più di dieci volte (il record spetta al fondo straordinario per la capitalizzazione dei confidi).
Ad una lettura sommaria, mi pare che alcune delle proposte più rilevanti siano compendiate in due emendamenti scritti in forma di articolo aggiuntivo:
- l'emendamento 3.0.1 che inserisce un art. 3-bis dal titolo "Piattaforma nazionale di garanzia" [aggiornamento 18/11 RESPINTO];
- l'emendamento 6.0.5 (più sintetico del precedente) che introduce un art. 6-bis "Misure per facilitare l'accesso al credito".
- la creazione accanto al Fondo Pmi di un secondo Fondo per il rilascio di garanzie a prima richiesta sui finanziamenti di progetti di innovazione e ricerca di importo rilevante [350mn/anno nel 2014-2016, elevabili a 700mn con apporti regionali]
- un terzo Fondo per il rilascio di garanzie a prima richiesta sui finanziamenti ai consumatori per l'acquisto di beni durevoli e di immobili ad uso residenziale; [15 mn/anno nel 2014-2016]
- la creazione all'interno dell'attuale Fondo Pmi di un Fondo straordinario per la ricapitalizzazione dei confidi vigilati o impegnati in progetti di fusione; Unioncamere interverrebbe nella sua gestione; [100 mn/anno nel 2014-2016; la richiesta delle associazioni era per un intervento più automatico nella misura dell'1% dello stock di garanzie, la si trova nell'emendamento 6.251]
- la concessione della garanzia del Fondo Pmi sugli investimenti in mini-bond effettuati da investitori istituzionali anche non bancari
E' importante notare che i rischi assunti dai nuovi fondi "innovazione" e "famiglia" sono coperti, come nel caso del Fondo Pmi, dalla garanzia di ultima istanza dello Stato, e che per liquidare le escussioni di uno dei tre Fondi della "piattaforma", se lo stanziamento dedicato si consuma tutto, si potrà attingere anche alle disponibilità stanziate per gli altri due
Lo stesso emendamento prevede l'innalzamento al 90% la quota di rischio coperta dalla contro-garanzia a favore dei confidi.
E' degna di nota la previsione fatta nell'emendamento 3.0.1 sulla copertura delle spese aggiuntive per i due nuovi fondi di garanzia, per quello di ricapitalizzazione dei confidi e (aggiunto fuori sacco) per la copertura delle agevolazioni fiscali sui contratti di rete: sarebbe destinata una quota dei Diritti versati alle Camere di commercio. I diritti camerali però non sarebbero aumentati, pertanto le minori entrate per il sistema camerale sarebbero compensate con incrementi delle accise sui carburanti, delle imposte sui giochi, dei bolli.
Anche altre proposte del mondo confidi che anticipavo un mese fa sono state recepite in altri emendamenti. Ne segnalo due:
- l'emendamento 3.143 relativo alla costituzione presso il Fondo Pmi di un programma di tranched cover sulle garanzie esistenti dei confidi;
- l'emendamento 3.147 relativo a un programma di garanzie "per portafogli" concesse dal Fondo centrale con procedure semplificate su nuove pratiche.
Il mondo confidi ha espresso uno sforzo straordinario per concordare e proporre le nuove misure recepite in diversi emendamenti. Si chiede in particolare una ricapitalizzazione a carico dello Stato (coperta, alla fin della fiera, da nuove tasse) per 300 milioni (totale sui tre anni).
Ben venga il potenziamento della piattaforma di garanzia, con stanziamenti massicci. Ma oltre allo sforzo di lobbying, che investimenti sta facendo il sistema, nelle sedi decisionali pubbliche e private, per dare alla piattaforma una governance all'altezza?
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