A sei mesi dall'ultimo aggiornamento sul blog, torno volentieri a parlare del protocollo sui flussi informativi banca-confidi. Abi e Assoconfidi hanno ratificato la versione aggiornata del protocollo (qui il comunicato di ABI). L'intesa dovrebbe ora passare alla fase attuativa, con il parere positivo del Servizio vigilanza della Banca d'Italia (vedi comunicazione). ABI ha già sollecitato con questa circolare l'adesione delle banche al protocollo.
Dal lato tecnico, i vertici delle due associazioni hanno confermato (salvo qualche aggiornamento) i tracciati, la loro traduzione in una "tassonomia" in linguaggio XBRL e i documenti funzionali elaborati dal gruppo di lavoro costituito sotto l'egida di XBRL Italia.
Sul fronte associativo, il progetto ora naviga sospinto dall'endorsement della Vigilanza, che ha dato un argomento forte per superare la freddezza di molte banche riguardo al progetto. Quelle che non aderiranno (lo precisa l'ABI alla fine della circolare) dovranno comunque attivarsi per dare ai confidi le informazioni richieste dalle segnalazioni. Dal canto suo la Banca d'Italia ha messo in chiaro, nella chiusa della comunicazione, che i confidi sono tenuti a segnalare le esposizioni creditizie in maniera puntuale, a prescindere dal fatto che le banche convenzionate aderiscano al progetto, e che questo arrivi presto a funzionare, come tutti auspichiamo.
Personalmente sono contento di questo risultato. L'idea di standardizzare lo scambio di dati tra banche e confidi è nata (su mia proposta) nell'Associazione XBRL Italia. Nel 2007 avevamo costituito un tavolo PEF (per definire formati standard delle pratiche di fido-garanzia), poi l'idea ha subito l'evoluzione che ha portato all'intesa sui flussi informativi per le segnalazioni di vigilanza.
Ci sono voluti tanti anni e tantissimo lavoro tecnico e diplomatico, ma si è arrivati a un accordo. Non è un risultato da poco.
Ora si tratta di attuare il protocollo, e penso che serviranno altri ritocchi alle scelte tecniche e organizzative per far funzionare i processi di scambio in modo efficiente, azzerando le spese evitabili. Non ho nascosto in passato alcuni dubbi (ad esempio, sulla necessità di avere un servizio di hub accentrato), ma ora che si passa a realizzare sono i tecnici ad avere la palla, e confido che finalizzeranno l'azione nel modo migliore.
Trovate tutta la documentazione sul protocollo flussi informativi e sulla tassonomia in questa pagina del sito ABI.
Dal lato tecnico, i vertici delle due associazioni hanno confermato (salvo qualche aggiornamento) i tracciati, la loro traduzione in una "tassonomia" in linguaggio XBRL e i documenti funzionali elaborati dal gruppo di lavoro costituito sotto l'egida di XBRL Italia.
Sul fronte associativo, il progetto ora naviga sospinto dall'endorsement della Vigilanza, che ha dato un argomento forte per superare la freddezza di molte banche riguardo al progetto. Quelle che non aderiranno (lo precisa l'ABI alla fine della circolare) dovranno comunque attivarsi per dare ai confidi le informazioni richieste dalle segnalazioni. Dal canto suo la Banca d'Italia ha messo in chiaro, nella chiusa della comunicazione, che i confidi sono tenuti a segnalare le esposizioni creditizie in maniera puntuale, a prescindere dal fatto che le banche convenzionate aderiscano al progetto, e che questo arrivi presto a funzionare, come tutti auspichiamo.
Personalmente sono contento di questo risultato. L'idea di standardizzare lo scambio di dati tra banche e confidi è nata (su mia proposta) nell'Associazione XBRL Italia. Nel 2007 avevamo costituito un tavolo PEF (per definire formati standard delle pratiche di fido-garanzia), poi l'idea ha subito l'evoluzione che ha portato all'intesa sui flussi informativi per le segnalazioni di vigilanza.
Ci sono voluti tanti anni e tantissimo lavoro tecnico e diplomatico, ma si è arrivati a un accordo. Non è un risultato da poco.
Ora si tratta di attuare il protocollo, e penso che serviranno altri ritocchi alle scelte tecniche e organizzative per far funzionare i processi di scambio in modo efficiente, azzerando le spese evitabili. Non ho nascosto in passato alcuni dubbi (ad esempio, sulla necessità di avere un servizio di hub accentrato), ma ora che si passa a realizzare sono i tecnici ad avere la palla, e confido che finalizzeranno l'azione nel modo migliore.
Trovate tutta la documentazione sul protocollo flussi informativi e sulla tassonomia in questa pagina del sito ABI.
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