In agosto abbiamo dato i ritocchi finali ad un paper di Roberta Savaris, nostra borsista che collabora al progetto Smefin. Il lavoro tratta della pianificazione finanziaria integrata dell’impresa familiare e lo potete trovare qui.
In particolare, Roberta ha elaborato alcuni schemi e strumenti di analisi per la consulenza finanziaria ad imprese familiari di piccole dimensioni. Si considerano aziende costituite nella forma di ditte individuali o di società di persone. Di norma questi soggetti non fruiscono di consulenza professionale alla gestione finanziaria per diversi motivi: le scelte gestionali si basano sull’intuito dell’imprenditore, e sono relativamente semplici e infrequenti; le rilevazioni contabili sono ridotte all’essenziale, e non assolvono alla funzione informativa verso un esperto esterno. Il principale ostacolo è però rappresentato dalla commistione tra le sfere decisionali della famiglia e dell’impresa, che lascia tracce vistose nei bilanci aziendali, in particolare nelle voci che riguardano la remunerazione del lavoro e i rapporti di finanziamento tra la famiglia e l’impresa nelle due direzioni. L’autonomia della funzione finanziaria dell’azienda è, in questo contesto, una mera finzione.
Il paper raccomanda di adottare un approccio integrato alla gestione finanziaria della famiglia – impresa, con il quale si rappresentano e si affrontano in maniera coordinata i problemi che interessano, da un lato, lo sviluppo del business e, dall’altro, la tutela del benessere familiare presente e futuro. Tale approccio integrato è l’unico che può sciogliere il nodo sopra evidenziato, collocando le decisioni finanziarie dell’impresa nel contesto più ampio che le condiziona, e soprattutto allungando il relativo orizzonte temporale, che deve essere allineato con la durata attesa del ciclo di vita dell’impresa.
Se siete interessati a queste tematiche, aspettiamo le vostre opinioni: ritenete che sia possibile combinare nella consulenza alle piccole imprese gli approcci del personal e del business financial planning?
Luca
Sicuramente avere un quadro finanziario più specifico e meno confuso con la proprietà personale dell'imprenditore potrebbe portare ad una migliore salvaguardia dell'impresa e della famiglia stessa che si nasconde dietro ai ruoli di titolare, AD, e collaboratori vari. Spesso però proprio in questo contesto, la figura del "consulente finanziario" è svolta dallo stesso commercialista, che può essere più o meno sensibile al problema. Basilea 2 di sicuro costringe molte imprese di questo tipo a documentarsi, e ad affrontare seriamente la tematica, quindi probabilmente si apre anche una porta per una nuova figura più specifica e per gli strumenti di analisi connessi, che raramente finora hanno coinvolto questa tipologia di impresa. Le informazioni da raccogliere per la compilazione corretta e attendibile sia del personal e che del financial planning sono molte, serve necessariamente collaborazione e consapevolezza da parte dello stesso imprenditore dell'importanza di questa analisi.
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