La vexata quaestio del ruolo dei soggetti pubblici nel sistema delle garanzie torna alla ribalta in Sicilia, dove si sta decidendo il futuro di vari veicoli finanziari regionali di storia più o meno recente. Ecco da questa news la posizione espressa da Confindustria per voce dei presidenti Ivan Lo Bello (Sicilia) e Alessandro Albanese (Palermo), per i quali ...:
"... riunire sotto un'unica struttura Irfis, Crias ed Ircac per dar luogo ad una sorta di agenzia per la gestione degli incentivi alle imprese e' un vecchio modello che consideriamo tramontato. Oggi le esigenze sono cambiate e bisogna guardare ad un nuovo ruolo che passa attraverso il rafforzamento dei confidi per migliorare il rating delle aziende".Apprezzo la disponibilità a supportare la richiesta con adeguate valutazioni tecniche.
L'Irfis puo' rappresentare, ad avviso degli industriali, un veicolo importante per l'economia regionale, per consolidare e rafforzare il sistema dei confidi regionali introducendo, con modalità e regole da definire, una garanzia regionale di secondo livello che offra maggiore solidità alle operazioni assistite dai confidi. L'Irfis, con l'eventuale partecipazione al capitale anche delle banche operanti in Sicilia, potrebbe pertanto candidarsi autorevolmente a divenire una banca di secondo livello.[...]
"Siamo disponibili - concludono Lo Bello e Albanese - a fornire tutte le valutazioni tecniche per mettere in moto il nuovo meccanismo".
Il progetto di un Irfis-banca di garanzia con l'apporto delle banche assomiglia a quello che Regione e confidi stanno discutendo in Lombardia. Pur distanti sulla carta geografica, le due regioni condividono un sistema confidi con una rilevante presenza di 107 di primo livello, in Lombardia sei e in Sicilia quattro + due in istruttoria. La Lombardia ha un secondo livello in cui è presente la Regione (Federfidi) di cui si sta decidendo il futuro. In Sicilia non c'è, ma si pensa che sarebbe utile. La Sicilia peraltro rientra nel raggio d'azione della costituenda Banca del mezzogiorno, che dovrebbe coprire lei questo ruolo.
Le due esperienze dimostrano che la comparsa dei 107 non nega un ruolo al secondo livello della garanzia, anzi. Dovendo far quadrare volumi di break even e controllo dei rischi, i 107 cercano veicoli di pooling del rischio più accessibili e governabili di quelli nazionali ed europei.
Io non ho certezze su cosa sia meglio fare. Ogni regione segue una strada propria, e non vedo modelli che stravincono rispetto ad altri.
Il tema dominante è la competizione tra confidi (autoctoni vs stranieri, piccoli vs meno piccoli, e un domani 106 vs 107), e tra questi e le finanziarie o banche pubbliche. L'oggetto del contendere sono le risorse pubbliche che tutti i competitor rivendicano per sé in ragione dei meriti propri o dei demeriti altrui.
Pensavo che la crisi avesse portato uno spirito più aperto e costruttivo nel dialogo tra i contendenti. Forse questo spirito c'è ancora, ma non sopravviverà ad altri mesi di stallo.
Con un guizzo di ingenuità, mi verrebbe di proporre un nuovo progetto del gruppo Smefin: la riorganizzazione del sistema della garanzia in Italia ovvero, come uscire dalle acque basse e dare spazio a chi è disponibile a cambiare per migliorare. Giudicando in base alle intenzioni e ai risultati. E senza nessun piano regolatore preconfezionato.
Pensando all'età, mia e dei confidi, verrebbe da tirarsi indietro con la battuta di Danny Glover. Soltanto se scendono in campo i giovani ce la possiamo fare. Dobbiamo lasciare spazio, però.
Luca
Baaahhhh ! Spero sappiano far di conto!
RispondiEliminaCi sono le elezioni vicine (dopo berlusconi cade lombardo) e Lo Bello ha perso la sua poltrona di presidente del bds. Chiacchere tante, un giorno di lavoro nella vita mai. Alcuni sindacalisti dovrebbero prima lavorare, poi potrebbero aiutare la collettività...e sapere che la regione sicilia non ha più un soldo, sta raschiando il barile per assicurare lo stipendio a 100 mila (70 mila precari e 30 mila dipendenti) stipendi. quindi proclami inutili, per essere presenti. il progetto della banca del sud, invece, mi pare più serio...ma se cade berlusconi cade anche il progetto. quindi i confidi devono andare avanti da soli...l'idea di luca di avviare un progetto serio dovrebbe trovare la condivisione di tutti i confidi almeno i 107 che già sentono altissimo il problema delle risorse.
RispondiElimina@Amico siciliano: allora vuoi dire che il Presidente Lo Bello non ha già pronto un corposo studio di fattibilità sulla banca di garanzia regionale ex IRFIS da trasferire alla Regione, contenente le adeguate valutazioni tecniche?
RispondiEliminaQui però abbiamo un problema, se è vero quello che dici: nessuno si muove, se non per tenersi una poltrona, recuperarla se l'ha persa, o tirare giù il suo avversario che ce l'ha. E' il classico gioco delle musical chairs, quando la musica finisce si corre a prendersi la sedia prima che ce la rubi qualcuno più svelto.
Ho un'idea:
a) affidiamo i poltrona-dipendenti alle cure di Sabrina Ferilli, che ha recentemente sviluppato una notevole professionalità nel settore, giocando la sua immagine;
b) cominciamo a lavorare pensando ai problemi, facendo finta che le poltrone non esistano, o che facciano venire il mal di schiena; così, per gioco, poi vediamo se ne viene fuori qualcosa di buono.
Per concludere: la poltronite è una malattia senile.
Nel recentissimo passato BdI ha fatto le barricate per impedire che l'Irfis fosse ceduto alla Regione Sicilia, nella presunzione che quest'ultima ne avrebbe fatto uno strumento clientelare (una macchina fabbrica perdite) come già il vecchio BdS, il Banco di Napoli e l'Isveimer. Da allora non è cambiato niente per cui mi meraviglierei se BdI contentisse ogi quello che vietò ieri.
RispondiEliminaHo saputo oggi che Lo Bello non ha avviato al riguardo alcuna discussione all'interno della sua associazione. A giorni i confidi faranno un comunicato stampa facendo sentire la loro voce. Vi t erro' informati, "salutamu a vossia"!!
RispondiElimina@un amico siciliano: che c'hai avuto notizie? Mi fa strano che dopo una non-discussione ci sia qualcuno che parli... Comunque dacci un segno... Ossequi.
RispondiEliminaSto comunicato.... allora, ce l'abbiamo? O sono soltanto chiacchiere?
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