Un servizio della trasmissione "Le iene" sulla migrazione delle imprese italiane verso i cantoni svizzeri mi aveva colpito e ne avevo parlato qui. In chiusura accennavo alla vicenda di un conoscente che pareva aver trovato un'opportunità fantastica per aprire un wellness center a Mendrisio.
Purtroppo, come racconta nel suo sito, la nuova impresa si è scontrata con un imprevisto: l'immobiliare (ticinese) che ha realizzato il complesso pare non abbia provveduto a ottenere preventivamente le certificazioni sul rispetto degli standard di isolamento termico e acustico, sicché i locali non sono destinabili all'uso commerciale per il quale erano stati venduti e poi dati in locazione. Il decollo dell'attività è bloccato, con grave danno economico.
Come dire, anche nel Canton Ticino l'etica degli affari pare non abbia sempre valore di norma imperativa. E se i vantaggi che la piazza elvetica offre a un'impresa che si insedia sono notevoli (imposte sui redditi societari, costo dell'energia, efficienza dell'amministrazione, ecc.), ci sono anche delle partite compensative che se li mangiano in parte. E quando si apre un contenzioso, i costi e gli impedimenti per un outsider sono molto rilevanti (questa almeno è l'esperienza che mi è stata raccontata).
Non voglio parlar male della Svizzera, che è un paese vicino con tante persone oneste e serie. Mi preme dire che con poco, meno di quanto si pensa, potremmo rendere l'Italia un ambiente meno impresa-repellente. Facciamolo.
Più che Lucignolo, il Gatto e la Volpe.
RispondiEliminaIn tutto il mondo vale il detto "Caveat emptor"
ma perche' meravigliarsi?
RispondiEliminaIn fondo il motto della svizzera non e' "pecunia non olet"?
insieme alla repubblica di san marino, finanziariamente disintegrata, era ora, da un controllo pare penetrante..
Approvo fortemente il riferimento a S. Marino, una Repubblica da operetta che pretende di vivere sulle spalle della vicina Italia, facilitando ogni sorta di reato. Era ora! Bravo Tremonti.
RispondiEliminaGli italiani non perdono mai la chance di mostrare la loro ignoranza: il motto della Svizzera è "Uno per tutti, tutti per uno".
RispondiEliminaE si dimenticano che i soldi che finiscono a San Marino o a Lugano, ce li mandano loro, per poi farli tornare con lo scudo, per poi rimandarli, et allez ...
ah... uno per tutti, tutti per uno!
RispondiEliminae io che credevo fosse: pecunia non olet..
ma mi sbagliavo, chissa' come mai.. forse una conversazione con un dittatore, un bancarottiere o un narco trafficante..
Gli italiani che portano i soldi in Svizzera sono dei DISONESTI, ed i disonesti esistono in ogni paese e per fortuna sono una infima minoranza che vive sulle spalle dei suoi concittadini. Comunque se La Svizzera e S. Marino li vogliono se li prendano pure con tutti i loro soldi. Non li vogliamo indietro né con né senza soldi.
RispondiEliminaA proposito, stiamo aspettando in calci nel di dietro promessi dal sig. Bignasca. Prontissimi a renderli, cosa crede lui.