martedì 21 febbraio 2012

Fondo Nazionale Innovazione: Mediocredito Italiano e Unicredit pronte ad erogare

Il 15 febbraio il MiSE ha  annunciato l'attivazione del programma di finanziamenti sul Fondo Nazionale Innovazione, uno strumento per le piccole e medie imprese, a supporto della valorizzazione ed il finanziamento di progetti innovativi basati sullo sfruttamento industriale di disegni e modelli.
I finanziamenti potranno essere concessi fino al 100% della spesa e fino ad un importo massimo di 3 milioni di euro, con durata fino a 10 anni e nessuna garanzia personale o reale.
Lo Stato garantisce alle banche erogatrici il rischio di prima perdita fino ad una tranche concordata. Una tranched cover, di fatto. La dote di fondi pubblici ammonta a 8,35 milioni di euro, che dovrebbero supportare l'erogazioni di circa 75 milioni euro di finanziamenti.


La gestazione è stata lunga. Il bando originario del 2009 era molto complesso e ne avevamo discusso sul blog a più riprese (nel gennaio 2010 e nel maggio 2010). Era stato riproposto nel marzo 2011 in versione emendata e sdoppiata per linee (brevetti e disegni/modelli, v. G.U.R.I. 5° Serie Speciale – Contratti Pubblici – dell’11 marzo 2011, n. 30). Su questa pagina del MiSE trovate tutti i documenti relativi.
Nel dicembre 2011, un commento mi aveva informato dell'avvenuta conclusione della procedura con selezione di tre banche erogatrici, di cui una estera.
In proposito, il MiSE ha pubblicato una nota nel gennaio 2012, che riporto:
Il Ministero, con gli avvisi pubblicati nella GURI n. 19 del 14.02.2011 e n. 30 del 11.03.2011, ha selezionato le banche per la costituzione e la gestione di portafogli di finanziamenti, assistiti dalla garanzia del FNI, dedicati a PMI per la realizzazione di progetti innovativi volti rispettivamente all’utilizzo economico dei Brevetti e dei Modelli e disegni.
In particolare, per la linea dedicata ai Brevetti le banche selezionate sono Mediocredito Italiano S.p.A., Unicredit S.p.A. e Deutsche Bank per un ammontare complessivo di cash collateral richiesto pari a 29,6 milioni di euro. Le risorse finanziarie sono state assegnate alle banche selezionate ed il 25 novembre 2011 è stata sottoscritta la convenzione tra il Ministero e ciascuna banca. L’avvio della costruzione dei portafogli di finanziamenti è previsto per il primo trimestre 2012.
Per la linea dedicata ai Disegni e modelli sono state selezionate Mediocredito Italiano S.p.A. e Unicredit S.p.A., per un ammontare complessivo di cash collateral richiesto pari a 8,35 milioni di euro. Le risorse finanziarie sono state assegnate alle banche selezionate ed il 25 novembre 2011 è stata sottoscritta la convenzione tra il Ministero e ciascuna banca. Le risorse finanziarie sono state trasferite alle Banche e contestualmente sono stati firmati gli atti di pegno relativi ai cash collateral il 22 dicembre 2011. A partire da questa data Unicredit e Mediocredito italiano possono avviare la costruzione del portafoglio di esposizioni creditizie dedicata ai disegni e modelli.
Siano quindi al varo ufficiale della seconda linea, disegni e modelli. Dovrebbe partire a breve anche la prima, che ha una dote più corposa.
Per dettagli sul meccanismo di condivisione del rischio e di incentivo all'offerta di buoni tassi alle imprese, leggetevi l'avviso pubblico all'art. 6 comma 3 e all'art.14. La tranche junior sottoscritta dallo Stato deve abbattere il rischio della senior (che rimane alla banca) ad una classe di esposizione ponderata al 20% (classe 5 della Tabella 1 dell'Allegato A secondo le regole  per le cartolarizzazioni della Circolare 263/2006). La classe di esposizione è determinata in base alla formula di Vigilanza, oppure sulla base di un rating esterno appositamente assegnato da un'ECAI. Intendo il rischio misurato all'avvenuta costituzione del portafoglio, dopo una fase di ramp up. E  qui c'è un primo problema perché sul mix di portafoglio la banca propone e il mercato dispone, come ricorda saggiamente Sapio. Dopo il lancio, la classe di esposizione peggiora col tempo perché i default intaccano la tranche junior. Il portafoglio tranchato è un animaletto virtuale come il tamagotchi, bisogna averne cura perché non deperisca.
Rispetto alla prima formulazione del bando, non c'è più l'ingegnoso e complicato meccanismo di limitazione dello spread medio effettivo lucrato dalla banca. Si chiede soltanto di quotare nell'offerta economica livelli di spread contrattuale per classi di rating, e si premiano le offerte con spread medi ponderati più vantaggiosi.
Per avere maggiori informazioni il MiSE rinvia alle sezioni dedicate al Fondo Nazionale Innovazione dei siti internet delle banche convenzionate: Mediocredito Italiano (Sezione Ricerca e Innovazione) e Unicredit.
Che dire di queste operazioni? Sono operazioni per pochi. La tecnica di portafoglio utilizzata è conosciuta e applicabile da pochi gruppi bancari. Per abbattere a costo contenuto i requisiti di capitale, la banca deve essere IRB.
I confidi non sono contenti di queste operazioni, che li disintermediano. Peraltro, come dicevamo ieri parlando della bozza di DM, anche il Fondo centrale potrebbe concedere, un domani, garanzie di portafoglio. Quindi è bene che si facciano degli esperimenti. E' l'unico modo per replicare in seguito la tecnica su scala più vasta. Come ripeto sempre, non sono tecniche magiche, e funzionano sotto precise condizioni. Però sono uno strumento in più. Chi è interessato deve studiarselo.
Per progetti nuovi e complessi come questo sarà cruciale monitorare gli effettivi vantaggi trasferiti a chi investe. Sulla linea in questione ci sono due banche erogatrici. E' una condizione che facilita la concorrenza sulle condizioni offerte, ma non la garantisce. Entrambe hanno un grande controllo sulla metrica del rischio (i loro stessi rating) da cui dipenderà la quota di fondi pubblici ottenuta a supporto del portafoglio. Se si adotterà la formula di vigilanza, il rischio sarà crescente con la concentrazione del portafoglio, e al crescere della concentrazione lo Stato dovrà metterci più soldi per abbattere il rischio della tranche senior al target desiderato. Potrebbe accadere, perché il limite massimo unitario è alto (3 milioni) e potrebbero venir fuori dei pool con poche decine di operazioni, quindi a concentrazione relativamente alta.
Auspico un'adeguata trasparenza dei dati di composizione e di performance dei portafogli che si formeranno, come avviene per i titoli asset-backed.
Dopo tutto, ci sono dietro soldi pubblici.

4 commenti:

  1. Premessa d'obbligo: intervengo a titolo personale, quale frequentatore (meno assiduo di quanto vorrei) di questo blog. L'operazione MISE è, per importi e destinazioni, sostanzialmente di nicchia ma riveste importanza in quanto si afferma la rilevanza dello strumento tranched e della tecnicalità sottostante che quantifica prime perdite e garanzie necessarie a collateral. Trattandosi di una new origination, molto dipenderà dal portafoglio che si riuscirà a costituire, domanda del mercato-per quelle destinazioni- permettendo. In momenti ove si quantifica in un 10-11% il portafoglio non performing dei Confidi (vds. presentazione Rapporto Confidi lombardi dello scorso 13.02), uno strumento che consenta di operare con una predeterminazione del rischio assunto mi pare un'opportunità che valga lo sforzo di superare alcune difficoltà concettuali e, probabilmente, qualche diffidenza.Lo strumento non disintermedia anzi, potendolo applicare anche per la liberazione di A.F.in stock,è polivalente e sterilizza il rischio inatteso. Occorre solo sapersi spingere un po' oltre. Un cordiale saluto a tutti. Roberto Remondi

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  2. Le operazioni con prederminazione del rischio sono sempre esistite (si chiamano CAP) ma non sono più utilizzabili in epoca di Basilea2 se non inquadrate nello schema Tranched Cover, schema che permette alla banca una mitigazione della ponderazione SE correttamente valutate e segnalate. Quanto alla polivalenza dello strumento si riferisce alle operazioni di cartolarizzazione di portafogli già in stock alias già formati. Le Tranched Cover sono nate proprio per quest'ultimo caso.
    Le Tranched Cover sui portafogli in formazione sono una novità italiana, concessa da BdI su richiesta dei Confidi per recuperare l'operatività dei fondi monetari. La difficoltà sta nella stima ex-ante del rischio con riflesso sul TAEG per i prenditori e sulla redditività per la banca.

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  3. Grazie a Roberto per le riflessioni. Sono d'accordo, anche i confidi possono usare strutture tranched e in quel caso non vengono disintermediati e sterilizzano (ovvero limitano) la perdita inattesa. Io facevo riferimento al bando FNI nel quale non vedo un ruolo per i confidi, dato che la banca ottiene direttamente un fondo monetario dallo Stato. Sempre nella struttura FNI, la banca non sterilizza la perdita inattesa, dato che tiene il rischio senior (è ovvio, ma non costa nulla ricordarlo). Chi la sterilizza è lo Stato, sui cui non grava il rischio di ultima istanza che invece resta aperto sulle garanzie del Fondo centrale.
    Come accenna il commento successivo servono degli adattamenti della tecnica che la rendono più complessa.

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