Trovte qui il Bollettino economico della Banca d'Italia n. 68. Cito il passaggio sulla qualità dei prestiti bancari (pag. 37-38), che ha fatto segnare il picco del tasso di decadimento annuo (3% per i prestiti alle imprese):
Il deterioramento del quadro congiunturale nel quarto trimestre del 2011 si è ripercosso sulla qualità del credito. Il flusso delle nuove sofferenze in rapporto ai prestiti è salito di tre decimi di punto, al 2,0 per cento (dati destagionalizzati e in ragione d'anno). L’aumento è interamente ascrivibile ai prestiti alle imprese, per i quali l’indicatore si è attestato al 3,0 per cento, il valore più alto registrato dall’inizio della crisi. Il deterioramento ha interessato tutto il paese, ma è stato più intenso per i prestiti concessi a residenti nel mezzogiorno. Nei mesi di gennaio e febbraio l’esposizione delle banche nei confronti dei debitori segnalati per la prima volta in sofferenza è rimasta molto elevata, benché in diminuzione rispetto al picco osservato nel bimestre precedente. È aumentata la quota di prestiti alle imprese in temporanea difficoltà (esposizioni incagliate e ristrutturate) sul totale dei finanziamenti al settore, in aumento al 6,6 per cento di febbraio (da 6,2 in novembre). Nei prossimi mesi la qualità del credito continuerà pertanto a rappresentare un fattore di rischio per l'andamento dei prestiti.Cito dalla sintesi i punti su offerta di credito e redditività/solvibilità delle banche:
Le difficoltà di accesso al credito sono state contrastate dall'offerta di liquidità della BCE - In dicembre i prestiti alle imprese avevano registrato una contrazione; le indagini suggerivano una restrizione dell'offerta di credito, connessa con problemi di raccolta delle banche all'estero. Le operazioni di rifinanziamento condotte dalla BCE hanno evitato uno scenario peggiore: dovrebbero permettere una normalizzazione delle condizioni di offerta del credito nei prossimi mesi. Segnali in questo senso provengono dai più recenti sondaggi presso le imprese. Sulla dinamica del credito nei prossimi mesi continuerà a influire la debolezza della domanda e il peggioramento del merito di credito dei prenditori.Apprezziamo i progressi compiuti (e i regressi evitati). C'è ancora tanta strada da fare, su percorsi da scoprire.
È diminuita la redditività delle banche, che però hanno rafforzato il patrimonio e riguadagnato accesso ai mercati - Il deterioramento del quadro congiunturale si è ripercosso sulla qualità del credito e sul flusso di sofferenze sui prestiti alle imprese. Nel 2011 la redditività dei maggiori gruppi bancari è peggiorata; tuttavia, il loro patrimonio di migliore qualità continua a rafforzarsi. In dicembre la leva finanziaria di questi gruppi era significativamente inferiore a quella media di un campione di grandi banche europee. Alcuni intermediari italiani hanno riguadagnato l'accesso ai mercati all'ingrosso, tornando a emettere obbligazioni non garantite sui mercati internazionali.
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